Numeri romani e ministro del Made in Italy: la parodia a Sanremo di Geppi Cucciari

La conduttrice televisiva e radiofonica, poco prima della sigla iniziale della quarta serata del Festival 2025, mette in scena un gag che prende di mira il "sovranismo" del governo Meloni

Numeri romani e ministro del Made in Italy: la parodia a Sanremo di Geppi Cucciari
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Finto annuncio in televisivo, in salsa anti-sovranista, per Geppi Cucciari pochissimo prima dell'avvio ufficiale della quarta serata del Festival di Sanremo. Precedendo addirittura il segnale che comunica l'inizio della trasmissione in eurovisione, la grande conduttrice televisiva e radiofonica ha messo in scena, tramite un video preregistrato, una presentazione della serata con una parodia del fu Istituto Luce. Del resto è proprio l'artista sarda ad affiancare Carlo Conti come una dei co-conduttori della penultima puntata della 75esima edizione del Festival della canzone italiana, insieme ad Alessandro Mahmoud: e la fase introduttiva non poteva che essere comica.

"La trasmissione riprenderà appena possibile", recita il cartello iniziale sulle note dello storico "Intervallo" che ha caratterizzato i primi anni della Rai, a cui segue la frase: "Riprendiamo le trasmissioni scusandocene moltissimo". Poi, ecco apparire in video in bianco e nero proprio Geppi Cucciari come provetta annunciatrice. "Signore e signori, buonasera. Tra poco, a colori per le zone già raggiunte da questo segnale, andrà in onda, dal teatro Ariston in Sanremo..." e qua scatta la presa in giro della lettura dei numeri romani che vengono nominati testualmente "IV" (intesa come quarta) "serata del LXXV (per dire 75°, nr) del Festival della canzone italiana".

La presa in giro nei confronti di chi rimpiange i tempi andati della romanità - inclusi, sottointesi, gli esponenti del governo Meloni - prosegue con la seguente chiosa. "Un avviso: purtroppo, nonostante le indicazioni del Ministero del Made in Italy, nel corso della serata saranno eseguiti anche brani stranieri. Ce ne scusiamo con i telespettatori". La gag della conduttrice de "Un giorno da pecora" e "Splendida cornice" prosegue con un'ulteriore "precisazione": "Per i temi trattati, la visione è sconsigliata a un pubblico già assonnato". Infine, un particolare augurio: "Buona nazion... ehm... volevo dire... buona visione". Il tutto viene concluso con Geppi che abbandona l'inquadratura canticchiando, a mo' di cantilena annoiata, il jingle tormentone di Sanremo 2025: "Tutta l'Italia" di Gabry Ponte.

Dopo circa una mezz'oretta dall'inizio della puntata, Cucciari in carne ed ossa scende le scalinate dell'Ariston per lanciare una piccola punzecchiatura alla serata dei duetti e al regolamento imposto da Carlo Conti. "Per preservare il politicamente corretto gli artisti dei duetti saranno indicati come 'cantante 1' e cantante 2'".

Poi la presentatrice ha messo poi in fila una battuta dietro l'altra chiusa con: "L'esito finale delle votazioni per decretare il vincitore dovrebbe uscire tra due settimane via fax. E ricordiamo il codice decisivo più importante per vincere Sanremo: il codice Iban".

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