
Quando si parla di soldi, ricchezza e perfino lusso, la sinistra non riesce a mettere da parte l’ideologia. E quindi, con sprezzo del ridicolo, continua a scambiare qualsiasi tipo di imprenditore per un evasore fiscale incallito. Il motto “anche i ricchi devono piangere, coniato da gran parte della sinistra radicale e non, viene perfettamente ripreso anche durante l’ultima puntata di Dritto e Rovescio, il programma di approfondimento condotto da Paolo Del Debbio su Rete 4.
Il protagonista del diverbio televisivo è l'ex esponente di sinistra italiana ora direttore di Articolo 9, Paolo Cento, che mette nel suo mirino l’imprenditore Lorenzo Ruzza, noto alle cronache per gestire un business di orologi e per essere molto attivo nel settore del lusso. Messi a confronto, la ricetta lacrime e sangue della sinistra è evidente fin dal primo istante. "La ricchezza deve avere un limite,e bisogna dirlo con forza. C’è una divaricazione che non è più sopportabile. I poveri devono avere diritto di una vita dignitosa. Lo Stato le risorse le deve prendere da chi ha di più”, esordisce Cento. Che poi si rivolge direttamente all’imprenditore: “Se tu ti puoi permettere 600 mila euro tu le tasse le devi pagare 600 volte in più rispetto ad un operaio o ad un maestro. Questo è sacrosanto e legittimo”.
L’intervento del conduttore a poco serve per calmare le acque. “Il settore del lusso, è un settore che non conosce crisi", rivela Ruzza smentendo in parte la posizione dell’ex esponente della gauche italiana. “Oggi la disuguaglianza è sempre più amplificata. Un prodotto di 300mila euro si vende solo perché c’è ricchezza.
Prodotti di altissimo livello e di alta manifattura e molto costosi si vendono come il pane”, risponde a tono. E conclude: “Ai poveri non ci dobbiamo pensare noi imprenditori che siamo già altamente tassati, senza contare i rischi a cui noi andiamo in contro. Si rischia anche la vita”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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