Era l’11 febbraio 2013 quando Papa Ratzinger annunciò le sue dimissioni dal soglio pontificio. A distanza di 600 anni dalle dimissioni di Celestino V, Papa Benedetto XVI decise di rinunciare al suo ruolo, una decisione che era nell'aria da alcuni giorni ma sorprese tutti i presenti nella Sala Consilina. I cardinali non avrebbero potuto immaginare un finale simile per il pontificato di Benedetto XVI. Su quelle dimissioni aleggia ancora un alone di mistero mai risolto, che rimarrà probabilmente il cono d'ombra più scuro del suo pontificato.
"Fratres carissimi, non solum propter tres canonizationes ad hoc Consistorium vos convocavi, sed etiam ut vobis decisionem magni momenti pro Ecclesiae vita communicem…", disse Papa Benedetto XVI. La riunione nella Sala Consilina non fu convocata esclusivamente per l'annuncio ma il motivo ufficiale era la canonizzazione di 813 martiri di Otranto uccisi dagli ottomani il 14 agosto 1480 e di altre due beate. Quella di Papa Benedetto XVI in quel momento apparve come una presa di coscienza da parte dell'uomo che si rende conto di non essere più in grado di perseguire la sua missione: "Sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino". Come dice anche il direttore Augusto Minzolini, "quella fu una scelta coraggiosa. Ammettere in un momento così difficile che c’era bisogno di una grande energia". Il direttore ha poi aggiunto: "Tutto possiamo dire, tranne che sia un Papa che si è dimesso per paura, per timore. Probabilmente è l'astronomia contrario".
Eppure, nonostante le parole di Benedetto XVI siano state molto chiare, così come il suo pontificato è stato all'insegna della trasparenza, da 9 anni si rincorrono teorie complottiate sulle dimissioni di Papa Ratzinger. Sedevacantisti, lefebvriani, estremisti di destra, adepti di QAnon e ultraconservatori della Chiesa si interrogano su quelle che a loro dire sarebbero le vere ragioni dell'addio di Papa Benedetto XVI. Vengono alimentate voci di ricatti, pressioni e di attività di intelligence atte a spingerlo alla rinuncia. Alla base di molte di queste teorie c'è un cavillo che secondo alcuni sarebbe la chiave di risoluzione.
Infatti, i complottisti sottolineano come Papa Ratzinger avrebbe al rinunciato al "ministerium" ma non al "munus" di Pietro, ossia avrebbe lasciato l’esercizio pratico del ministero ma non il suo ufficio di Papa. Eppure, le dimissioni erano già state paventate in diverse occasioni, compresa quella, molto chiara, del 2005: "Pregate per me, perché io non fugga, per paura, davanti ai lupi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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