Il medievale Ricetto di Candelo, tra i 100 borghi più belli d’Italia

Chiamato anche la Pompei del Biellese, il Ricetto è un complesso fortificato straordinariamente conservato: passeggiando tra le sue strade ci s’immerge in un’altra epoca

Il medievale Ricetto di Candelo, tra i 100 borghi più belli d’Italia

In Piemonte, in un paesaggio suggestivo qual è quello della Baraggia, ultimo lembo incolto rimasto tra la pianura e i primi contrafforti pedemontani, detto “la savana del biellese”, è situato il paese di Candelo. E all’interno del centro abitato sorge il Ricetto di Candelo, struttura fortificata che deriva il suo nome, che significa ricovero, rifugio, dal latino receptum.

Il Ricetto di Candelo è una struttura medievale straordinariamente conservata: anzi, è l’unica nel suo genere in Europa perfettamente conservata. Tra i cento borghi più belli d’Italia, il luogo viene definito anche “la Pompei medievale del Biellese”.

Passeggiando infatti tra le sue viuzze, meglio, tra le sue rue pavimentate a ciottoli, si ha l’idea di trovarsi in un’altra epoca. Una cinta di mura racchiude e difende gli edifici costruiti dalla popolazione candelese per conservare i beni più preziosi della comunità. Le strutture non erano abitate stabilmente, ma venivano utilizzate come deposito per i prodotti agricoli in tempo di pace e come rifugio temporaneo per la popolazione in tempo di guerra o di pericolo.

La storia di Candelo e del Ricetto

La prima apparizione documentale ufficiale di Candelo risale al 988 d.C. Verso la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo i candelesi costruiscono il Ricetto su un terreno di signori locali. Nel 1360 si contano nel borgo 157 casupole.
Dal 1374 al 1517 il paese passa sotto il controllo di varie famiglie tra cui i Savoia, i Fontana, ed infine i Ferrero - Fieschi, all'epoca conti di Masserano.
Tra il 1554 ed il 1632 Candelo è coinvolto in una serie di eventi tra cui le lotte tra Francesi e Spagnoli e subisce il flagello della peste, che decima la popolazione.

Nel 1785 Carlo Sebastiano Ferrero Fieschi, uno degli uomini più importanti del suo tempo nella zona, è l'ultimo feudatario di Candelo; con l'occupazione napoleonica si modifica la struttura politico-amministrativa del borgo.
Nel 1819 inizia la costruzione dell'attuale palazzo comunale sulle antiche mura del Ricetto e nello stesso anno viene realizzata piazza Castello.

Dentro e fuori le mura medievali

Ricetto di Candelo, le mura

Il borgo ha una pianta pseudo-pentagonale con una superficie di 13.000 metri quadrati.
La cinta muraria, che segue tutto il perimetro del complesso, è in ciottoli con coronamento merlato. L’unica via d’accesso al Ricetto è difesa da una poderosa torre-porta originariamente aperta verso l’interno e senza copertura. Agli angoli del borgo garantivano la difesa altre quattro torri rotonde e, a metà del lato nord, una torre quadra detta torre di cortina.

All’interno delle mura si trovano attualmente 200 edifici, per lo più privati, che ospitano tra gli altri musei, atelier, ristoranti e botteghe. Le case, prive di fondamenta, sono costruite da vani unici sovrapposti. Quello a pianoterra (caneva) è una cantina con pavimento in terra battuta, destinata al vino e alle operazioni connesse. Il vano al piano superiore (solarium) è un ambiente secco ed asciutto, ideale per la conservazione delle granaglie: vi si accede direttamente dalla rua tramite la lobbia (balconata in legno).

L’edificio più imponente è la “casa del principe”,

l’abitazione quattrocentesca di Sebastiano Ferrero.

Il borgo medievale è sempre aperto e visitabile, ad ingresso libero. Solo in occasione di grandi eventi e manifestazioni è previsto un biglietto d'ingresso.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica