
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9 febbraio 1941: dopo tredici anni passati in nerazzurro il centravanti indossa la maglia del Diavolo e segna il pareggio a sette minuti dalla fine

Indolente eppure tecnicamente superbo. Riluttante allo sforzo fisico, ma comunque irrinunciabile. Evaristo Beccalossi, un dieci che poteva irradiare o deprimere senza preavviso

La Nazionale italiana vinse due Mondiali consecutivi dominando, nel 1934 e nel 1938. Il fascismo sfruttò propagandisticamente ma non piegò mai ai propri scopi la Nazionale vincente

Brizzi racconta passioni e pulsioni dei protagonisti di uno sport che seppe unire l'Italia sotto più bandiere, quelle dei diversi club, e sotto il colore azzurro

L’ex atleta Carlo Monti ricorda i primi anni del campione di Porta Vittoria che faceva infiammare l’Arena: "Era uno come noi, a cui la mamma nascondeva le scarpe perché non si sfasciassero giocando a calcio"

Se n’è andato in silenzio, vergognoso di morire. Con lui il calcio uscì dalla rozzezza provinciale per diventare fenomeno mondiale
