Questa scelta è la risposta a un'aggressività senza precedenti che abbiamo visto in questi giorni da parte della Russia, tra l'altro alla vigilia di un G20 al quale la Russia partecipa. Credo che questo tradisca bene la volontà di dialogo da parte della Russia. L'Italia ha scelto invece di non autorizzare le armi a lungo raggio. Ci siamo concentrati sulla difesa antiaerea e quindi della popolazione ucraina. Garantiamo il nostro supporto all'Ucraina finché ci sarà una guerra" così la premier Meloni durante un punto stampa a margine della riunione del G20 a Rio de Janeiro, in Brasile. (Alexander Jakhnagiev)
La premier al G20: Italia pronta a nuovi invii di armi. Poi il sostegno agli Usa sulla scelta dei missili a lungo raggio
"Ci sono sicuramente dei dati che parlano anche di un'incidenza significativa dell'immigrazione illegale di massa su questa materia. Una delle ragioni per le quali l'Italia lavora per fermare l'immigrazione illegale di massa e continuerà a lavorare per fermare l'immigrazione illegale di massa." Così il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un punto stampa a margine del vertice G20, a Rio de Janeiro. / Chigi (Alexander Jakhnagiev)
"1000 giorni di guerra sono una sfida tremenda, una sfida tremenda. L'Ucraina merita che l'anno prossimo sia l'anno della pace, grazie di nuovo per le vostre risoluzioni, le vostre decisioni, i vostri principi e la fede nell'Ucraina durante la guerra, soprattutto quando è stato difficile." Così il Presidente ucraino, Volodimir Zekensky, nel suo intervenuto in video collegamento alla sessione plenaria speciale del Parlamento europeo a 1000 giorni dall'invasione russa in Ucraina. (Alexander Jakhnagiev)
"Ogni giorno, ogni oggi è il momento migliore per spingere più forte nei confronti della Russia. Senza il fattore chiave, la Russia non avrà motivazione per impegnarsi in negoziati sensati. Senza incendi nei depositi di munizioni sul territorio russo, senza attacchi alla logistica militare russe, senza basi aeree distrutte, senza perdere la capacità di produrre elettroni e senza che i propri asset vengano confiscati. Sapete benissimo che Putin non valuta le persone e le regole, pensa ai soldi e al potere. Queste sono le cose che dobbiamo togliergli per ripristinare la pace." Così il Presidente ucraino, Volodimir Zekensky, nel suo intervenuto in video collegamento alla sessione plenaria speciale del Parlamento europeo a 1000 giorni dall'invasione russa in Ucraina. (Alexander Jakhnagiev)
"Voi al Parlamento europeo siete stati tra i primi a sostenere la formula di pace. L'unico che si è opposto è quello che ha avviato questa guerra: la Russia. Noi dobbiamo spingere la Russia verso una pace giusta. Ogni colpo e ogni minaccia dalla Russia deve essere affrontata con sanzioni salde e abbiamo dovuto ridurre la capacità della Russia di portare avanti la guerra tramite la vendita di petrolio." Così il Presidente ucraino, Volodimir Zekensky, nel suo intervenuto in video collegamento alla sessione plenaria speciale del Parlamento europeo a 1000 giorni dall'invasione russa in Ucraina. (Alexander Jakhnagiev)
I due ex presidenti del Consiglio si appellano al senso di responsabilità di Popolari e Socialisti per non creare una grave crisi istituzionale in Europa
"Grazie per aver sostenuto l'Ucraina, grazie per aver garantito che nessuno di questi 1000 giorni di guerra sia diventato un giorno di tradimento dei nostri valori europei condivisi, che non sono solo a parole ma, trasformati in azioni, proteggono la vita della gente." Così il Presidente ucraino, Volodimir Zekensky, nel suo intervenuto in video collegamento alla sessione plenaria speciale del Parlamento europeo a 1000 giorni dall'invasione russa in Ucraina. (Alexander Jakhnagiev)
Il Presidente ucraino, Volodimir Zekensky, è intervenuto in video collegamento alla sessione plenaria speciale del Parlamento europeo a 1000 giorni dall'invasione russa in Ucraina. Il suo intervento è stato seguito da una standing ovation dei parlamentari. (Alexander Jakhnagiev)
Il presidente francese nella notte con Brigitte sul lungomare di Ipanema: "Con Giorgia ci siamo parlati, la nostra è una battaglia comune". Sul tavolo anche il nodo delle imminenti nomine Ue