Sorrido quando leggo le prime parole della tua lettera: "Caro uomo che vorrei". Quel condizionale fa parte della mia vita
Mi hai portata in braccio sotto il temporale e a ogni passo capivo di volerti. E ora rimpiango di non essere rimasta con te
Il tuo cervello è computerizzato, la tua anima insonorizzata. Ti ho amato. Poi è arrivato lui. E ho capito la differenza
Ti affidi all'intuito e non giudichi. Sei un maschio, ma al di sopra dei pregiudizi che io ho sugli uomini
Hai creato per me un regno di stupore, ma appena esci di casa non voglio pensarti né aspettarti
Sei solo un vigliacco: avevi giurato sulla tua bambina che non avevi mai tradito mia figlia
Che cosa dovrei dire di fronte a questo delirio? Io non sono mai stato innamorato di te e te l'ho lealmente detto fin dall'inizio senza mai barare. La risposta di Guzzanti alla lettera di Annamaria Bernardini de Pace