Nel Giorno del ricordo l'intervento del sindaco di Trieste dall foiba di Basovizza
!["Abbiamo il dovere di dare voce al dramma degli esuli"](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/sm/public/foto/2018/02/10/1518259993-1518259993-1518259980-sind1.jpg?_=1518260852)
Nel Giorno del ricordo l'intervento del sindaco di Trieste dall foiba di Basovizza
Come ogni 10 febbraio, si è svolta la celebrazione della giornata del Ricordo in onore ai Martiri delle foibe e all'esodo giuliano-dalmata. A Basovizza (Trieste) la solenne commemorazione alla presenza di autorità civili, militari e religiose. Numerosi gli studenti giunti dalle scuole di tutta Italia per l'occasione.
Mentre i municipi del centro destra hanno fatto a gara per organizzare convegni, dibattiti, monumenti, il sindaco Sala ha deciso di non dare peso al ricordo
I documenti inediti sui giorni dopo l'armistizio: "A Sussak fecero sparire i corpi trasformandoli in sapone"
A guerra finita, il primo maggio 1945 Tito entrò a Trieste. Le forze jugoslave portarono i prigionieri, con i vagoni merci, fino alla foiba 149. Lì le vittime venivano fatte precipitare nel baratro.
A partire dal 2005, ogni 10 febbraio si celebra il giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe e degli esuli istriano-dalmati
Siamo andati a Basovizza dove ogni anno, il 10 febbraio, si ricordano le vittime italiane dei partigiani di Tito e il tragico esodo giuliano-dalmata. Nei luoghi del dramma vi raccontiamo una storia troppo spesso dimenticata. "Qui vengono scoperte continuamente nuove foibe piene di cadaveri".
Inedita testimonianza sui giorni dopo l'armistizio: «A Sussak fecero sparire un migliaio di corpi trasformandoli in sapone»
Nel porto vecchio di Trieste, il Magazzino 18 ha conservato per oltre 70 anni le masserizie degli esuli istriani, fiumani e dalmati.
Alla fine della Seconda guerra mondiale oltre 300mila italiani abitanti dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia scappano dalle loro terre per sfuggire alla violenza dei partigiani del maresciallo Tito