Nel 1944 Graziella ha nove anni. I suoi genitori vengono presi e uccisi, lei trascinata via e costretta a vivere per mesi con i partigiani titini. "Sono viva grazie a mio fratello".
Nel Giorno del ricordo l'intervento del sindaco di Trieste dall foiba di Basovizza
Come ogni 10 febbraio, si è svolta la celebrazione della giornata del Ricordo in onore ai Martiri delle foibe e all'esodo giuliano-dalmata. A Basovizza (Trieste) la solenne commemorazione alla presenza di autorità civili, militari e religiose. Numerosi gli studenti giunti dalle scuole di tutta Italia per l'occasione.
Mentre i municipi del centro destra hanno fatto a gara per organizzare convegni, dibattiti, monumenti, il sindaco Sala ha deciso di non dare peso al ricordo
I documenti inediti sui giorni dopo l'armistizio: "A Sussak fecero sparire i corpi trasformandoli in sapone"
A guerra finita, il primo maggio 1945 Tito entrò a Trieste. Le forze jugoslave portarono i prigionieri, con i vagoni merci, fino alla foiba 149. Lì le vittime venivano fatte precipitare nel baratro.
A partire dal 2005, ogni 10 febbraio si celebra il giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe e degli esuli istriano-dalmati
Siamo andati a Basovizza dove ogni anno, il 10 febbraio, si ricordano le vittime italiane dei partigiani di Tito e il tragico esodo giuliano-dalmata. Nei luoghi del dramma vi raccontiamo una storia troppo spesso dimenticata. "Qui vengono scoperte continuamente nuove foibe piene di cadaveri".
Inedita testimonianza sui giorni dopo l'armistizio: «A Sussak fecero sparire un migliaio di corpi trasformandoli in sapone»
Nel porto vecchio di Trieste, il Magazzino 18 ha conservato per oltre 70 anni le masserizie degli esuli istriani, fiumani e dalmati.