Non bastava buttare giù le statue di personaggi storici, censurare l'architettura razionalista e le opere d'arte del periodo coloniale, ora la cultura woke alza l'asticella e mette nel mirino la Cappella Sistina
Scusate se oggi la rubrica la tiriamo via un po' così; è che non vediamo l'ora di tornare a casa tra due giorni è la festa della donna!
L'ultima moda ultraprogressista è un gioco da tavolo anti-patriarcato. Tra carte, imprevisti e pedine da spostare, la lotta transfemminista diventa un passatempo per attivisti
Cara Vittoria, certe statistiche sempre impressionano, non soltanto quando a perire sono le donne. Nel 2024, ad esempio, abbiamo già quasi 200 morti sul lavoro. Ma chissà perché per questi decessi non ci indigniamo, come se crepare mentre stai sgobbando per guadagnarti il pane fosse tutto sommato un rischio accettabile
Probabilmente, avessimo giocato da piccoli con le tirannosaure, le diplodoche e le brontosaure, saremmo stati tutti migliori, non degli eterni maschi cavernicoli
Quindi, oggi...: Renzi lascia il Riformista, l'ad della Rai sotto scorta e Beppe Sala
Sono solo canzonette (le canzoni) e sono solo battutine (i monologhi di un quarto d'ora di Teresa Mannino) e quindi siate leggeri
Io non credo che in Italia sia vigente il patriarcato o che sia dominante la cultura dello stupro, della violenza, della sopraffazione della donna
Di un certo femminismo non ne possono più neppure i giovani della generazione Z, e fa riflettere, visto che ci sono praticamente nati