Nuova polemica a otto giorni dalla cerimonia nella quale, a Oslo, verrà onorato il dissidente cinese vincitore del Nobel per la pace 2010. Il governo di Pechino: "Difficile mantenere relazioni con la Norvegia"
Il portavoce del ministro degli Esteri: "Il premio a un condannato come Liu Xiaobo è un attacco del mondo alla Cina"
La leader dell'opposizione birmana non andrà a votare il 7 novembre, dopo che la giunta militare ha escluso dalle elezioni la sua Lega Nazionale per la Democrazia
Liu Xia, moglie del dissidente cinese Nobel per la pace, ha incontrato il marito in carcere e gli ha comunicato la notizia del premio. Poi è finita agli arresti domiciliari: non può usare il telefono né comunicare. Riesce a farlo, per ora, solo con Twitter
Secondo il centro di informazione sui diritti umani e la democrazia la moglie del dissidente cinese Liu Xiaobo, vincitore del Nobel per la Pace 2010, ha incontrato oggi il marito in carcere. La donna era scomparsa la notte scorsa dalla sua abitazione
Molti attivisti per i diritti umani sono in stato di fermo. Intanto prosegue la censura: stampa e tg non parlano del premio vinto da Liu Xiaobo. L'unica fonte che permette di aggirare i blocchi, su internet, sono i blog. Non si hanno più notizie della moglie del dissidente
Intellettuale da anni attivo nella difesa dei diritti umani, tra i leader della protesta studentesca di piazza Tienamen, è in carcere dal 2008. La motivazione del premio. Guarda: le foto - il video. Il governo cinese: "Un'oscenità". Obama: "Scarceratelo"
Il Comitato norvegese per il Nobel ha deciso di assegnare il premio Nobel per la pace 2010 a Liu Xiaobao "per la sua lunga e non violenta battaglia in favore dei diritti umani fondamentali in Cina"
Il Dalai Lama: "Liberare Xiaobo e tutti gli altri imprigionati per aver esercitato la loro libertà di espressione". L'Ue si felicita ma non chiede la scarcerazione del dissidente. Barroso: "E' un premio a chi lotta per la libertà". Frattini: "Riconoscimento a chi lotta per i diritti"
Condannato a undici anni di prigione per 'adesione alla "carta 08", in cui chiedeva democrazia e libertà per il proprio Paese, Xiaobo fu arrestato già nel 1989, dopo i fatti di Tienanmen e rinchiuso nei campi di rieducazione tra il 1996 e il 1999. I suoi libri, censurati in Cina, vengono diffusi a Hong Kong