Ekkehart Rackete, padre della "capitana" di SeaWatch, vanta una lunga esperienza nel settore della difesa militare e dell'intelligence elettronica
Sul molo di Lampedusa urla e insulti per la capitana di Sea Watch subito dopo lo sbarco e l'arresto: "Sei una venduta..."
Lo psicologo Paolo Crepet interviene sul caso Sea Watch e sulla capitana della nave dice: “A me piace un casino la capitana Carola. Vorrei una figlia così, le darei un bacio sulla fronte"
In una lettera a Repubblica, il cantante "professore" Roberto Vecchioni usa la mitologia greca per descrivere lo scontro tra i due "capitani" Carola Rackete e Matteo Salvini: "È la madre di tutte le battaglie, il conflitto tra cuore e ragione"
Gregorio De Falco attacca Salvini: "È stato fatto un paragone con il posto di blocco è una sciocchezza perché il paragone corretto va fatto con l'ambulanza o con una macchina privata che debba portare un ferito in ospedale e, mostrando il fazzoletto bianco o suonando il clacson, deve ottenere la priorità sul traffico"
Il racconto delle Fiamme Gialle: "Sea Watch con 600 tonnellate contro la nostra motovedetta. Potevamo morire..."
Scontro verbale durissimo tra l'ex vicesindaco di Lampedusa, Angela Maraventano, e l'ex sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini
Alla 1.50 di questa notte la Sea Watch ha attraccato al porto di Lampedusa dopo 17 giorni in mare con il suo carico di migranti. A forzare la situazione la capitana tedesca Carola Rackete che ha deciso di entrare in porto senza autorizzazione preventiva, invocando lo stato di necessità. La capitana ha sfidato una motovedetta della Finanza rischiando addirittura lo scontro. Carola è stata poi arrestata con l'accusa di "resistenza o violenza contro nave da guerra". Tutti sbarcati i migranti dopo i controlli medici. E sono cinque i Paesi che hanno dato disponibilità a prendersi carico dei migranti: Germania, Finlandia, Portogallo, Francia e Lussemburgo.
La "capitana" ha forzato il blocco attraccando nel porto di Lampedusa. Accusata di "tentato naufragio" rischia 11 anni
I parlamentari dem raccontano il loro "diario di bordo" sulla nave fuorilegge. Pensano più ai social che ai migranti