Fabio Polese

Foto profilo di Fabio Polese

Nato in provincia di Perugia nel 1984, sono un giornalista e fotoreporter freelance di base in Thailandia. Amante delle tradizioni asiatiche, di avventure e delle cose che “non si possono fare”, sono sempre a caccia di storie da raccontare. Ho realizzato reportage in diverse zone calde del mondo, documentando guerre, culture dimenticate e popoli oppressi. Per Eclettica Edizioni ho scritto il libro inchiesta “Le voci del silenzio. Storie di italiani detenuti all’estero” (2012), “Strade di Belfast. Tra muri che parlano e sogni di libertà” (2015), “Terra sacra e guerriglia” (2018), “Sak Yant. Inchiostro magico” (2019) e “Borderline. Storie dai confini del mondo” (2019). Per Mursia “I Guerrieri di Dio. Hezbollah: dalle origini al conflitto in Siria” (2017).  
 

Lo scontro a fuoco, avvenuto nell’isola di Negros, ha provocato la morte di tre soldati governativi. Rodrigo Duterte, nuovo presidente del Paese, pochi giorni fa aveva detto di voler riprendere i colloqui di pace con i guerriglieri

Fabio Polese
Filippine, scontri tra esercito e ribelli comunisti

Jo Decuyper, il capo della polizia ferroviaria, non avrebbe letto una mail dove veniva ordinato di chiudere la metropolitana e le stazioni ferroviarie di Bruxelles

Fabio Polese
Attentato a Bruxelles: un click poteva evitare l'attacco alla metro?

Si chiamava Robert Gerard Sands. Ma per tutti era Bobby, Bobby Sands. Un ragazzo come tanti, cresciuto in una Belfast difficile e piena di odio. Nato il 9 marzo del 1954, ad Abbots Cross, sobborgo settentrionale della città nordirlandese, fu costretto a trasferirsi diverse volte, a causa delle constanti intimidazioni subite dai lealisti. Nel 1972, proprio per queste minacce continue, venne obbligato ad abbandonare anche il lavoro

Fabio Polese
Bobby Sands, martire di tutti i popoli in lotta

Serviranno circa otto miliardi di dollari per la ricostruzione. Quattro sono già arrivati dalla comunità internazionale. Ma questi finanziamenti non sono stati ancora utilizzati

Fabio Polese
A un anno dal terremoto il Nepal è ancora in ginocchio

Il Cremlino da giorni denuncia che armi e uomini stanno continuando ad arrivare ad Aleppo attraverso il confine turco, passando poi nei territori controllati dai gruppi dell’opposizione, i cosiddetti "ribelli moderati" sostenuti dagli Stati Uniti

Fabio Polese
Turchia sempre più attiva nell'esportazione del jihad

Miliziani in mimetica, viso coperto e armi in pugno. Gli ostaggi con gli occhi bendati e vestiti con le tute arancioni. Non siamo in Siria o in Irak. Siamo nella provincia di Lanao, nell’isola di Mindanao, Filippine del sud

Fabio Polese
Ora lo Stato islamico avanza nelle Filippine
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