Dov'erano i "caschi blu della cultura" mentre siriani, iraniani e russi indossavano l'elmetto militare per liberare l'antica città patrimonio dell'Unesco caduta nelle mani del Califfato?
"Il terrorismo è appoggiato direttamente dalla Turchia, dalla famiglia reale saudita, da una parte degli Stati occidentali, soprattutto Francia e Regno Unito"
Perché la liberazione di Palmira da parte dell'esercito di Assad non riceve la stessa accoglienza entusiastica della resistenza (eroica) dei curdi a Kobane?
Mentre gli europei combattono il Califfato con il gessetto, l'esercito siriano avanza armi in pugno verso l'antica città che potrebbe essere liberata in pochi mesi
Da George Cloney ad Angelina Jolie passando per i protagonisti del Trono di Spade, tutti in fila, dietro la cinepresa, a provocare le corde emotive del grande pubblico per raccogliere fondi (e gonfiare l'immagine). Tutta l'ipocrisia dei nuovi missionari
Il capo della Farnesina e l'opposizione siriana appoggiata dall'Arabia Saudita continuano a chiedere le dimissioni del leader alalwita. Una posizione insensata che nemmeno le Nazioni Unite sostengono ai colloqui di pace di Ginevra
L'Eliseo ha ricevuto con discrezione il principe ereditario saudita Muhammad bin Nayef Al Saud e lo ha decorato con la Legione d’onore per il suo impegno nella lotta al terrorismo
Quella che il politologo naturalizzato statunitense Vali Nasr aveva definito “la rivincita sciita” nel Vicino e Medio Oriente sta diventando il peggior incubo dell’Arabia Saudita, principale alleato dell’Occidente nella regione e roccaforte del sunnismo globale
Tutte le potenze in campo approfittano di questa fase di stallo relativo per muovere le proprie pedine e accusare l’altro di voler sabotare la fine provvisoria delle ostilità. La Turchia non avendo gli scarponi nel Paese sposta carri armati, armi e munizioni al confine, per farsi trovare pronta una volta terminato il cessate-il-fuoco
Il collettivo "Banlieues Patriotes" lanciato dal Front National mira a conquistare il consenso dei cittadini, prevalentemente immigrati di prima e seconda generazione di confessione musulmana, che popolano queste zone di forte disagio sociale