All'Eurovision la musica arriva dopo, come sempre. Prima c'è tutto il resto. Ha vinto la svedese di origini berbere Laureen che ha unghie e memoria lunghe visto che il suo brano Tattoo scopiazza qui e là nel passato dagli Abba in avanti. Aveva già vinto 11 anni fa, nel 2012, ed è quindi la prima artista della storia a vincere l'Eurovision per due volte, ma resta una delle tante che non lascerà tracce. L'Italia non ha vinto ma ha convinto più di tutti con Mengoni e la sua (rinnovata) Due vite. Al di là della sfilata con la bandiera Lgbtqia+, Mengoni si è dimostrato un passo avanti sia per presenza scenica che per strepitosa resa vocale. Un performer assoluto che (per fortuna) non ha vinto così può concentrarsi ancora meglio sul tour europeo e su progetti molto più ambiziosi. Per il resto, l'edizione 2023 dell'Eurovision Song Contest è stata moscia come poche altre. Niente picchi musicali. Niente rivoluzioni di costume come accadde con la barbuta Conchita Würst quasi dieci anni fa. Niente scandali, neppure uno piccolo così. Dopotutto l'Eurovision non è solo musica, anzi. Come fa notare l'enciclopedico Eddy Anselmi nella acuta intervista a Gianni Sibilla su Rockol, l'Eurovision è anche, forse soprattutto, un'espressione di «soft power». In sostanza è strategicamente importante per le singole nazioni più che per le singole canzoni (anche i Maneskin, come si sa, devono il boom più a TikTok che all'Eurovision). Se al momento dell'invasione russa l'Ucraina è stata ercepita come nazione indipendente, una parte del merito è dell'Eurovision che da anni la legittima in eurovision(e) con centinaia di milioni di telespettatori. D'altronde dal punto di vista musicale è uno show che non ha pretese rivoluzionarie. C'è qualche estemporanea novità (i croati Let3) ma le canzoni non lasciano molte tracce. Perciò la presenza italiana e l'apporto Rai meritano un applauso in più. All'Eurovision l'Italia manda il vincitore di uno dei più prestigiosi festival del mondo, cioè Sanremo, e si sente. Mengoni oggi è un'eccellenza italiana.
Invece gli altri paesi spesso partecipano all'Eurovision generalmente con la mano sinistra come conferma, ad esempio l'Inghilterra. Davvero nella terra di Adele e Sam Smith oggi non c'è di meglio della nullità Mae Muller? In poche parole, dopo anni di praticantato musicale ai margini internazionali, adesso siamo noi a dare lezioni all'Eurovision.
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