Roma - I magistrati sciopereranno il primo luglio contro i tagli "iniqui" previsti dalla manovra del governo. È la proposta che indica il presidente dell’Anm, Luca Palamara, al ’parlamentinò del sindacato delle toghe riunito proprio per decidere data e modalità della protesta. Proposta sulla quale ci sarebbe già l’accordo tra le diverse correnti.
"Più giornate di sciopero bianco" Oltre
all’astensione dalle udienze di tutta la magistratura il primo luglio prossimo, il presidente dell’Anm, Luca
Palamara, propone, per protesta contro la manovra economica, alcune giornate di ’sciopero biancò tra il 7 e
il 21 luglio. "Dobbiamo dire basta alle supplenze - sottolinea Palamara, nel suo intervento alla riunione del
parlamentino delle toghe - ossia a tutte quelle attività che abbiamo a fatto in questi anni assieme al personale
amministrativo data la mancanza di risorse".
Tra il 7 e il 21 luglio, dunque, verranno organizzate, per almeno tre giornate a settimana, queste forme di
protesta.
Dal 22 al 24 giugno Tra il 22 e il 24 giugno, inoltre, l’Anm pensa di mettere in campo tre giornate, prima nel nord Italia,
poi nel centro e infine nel sud, iniziative "per sensibilizzare - osserva Palamara - l’opinione pubblica sulla
cattiva situazione della giustizia, coinvolgendo anche gli altri componenti del ’patto per la giustizià perchè
questo è un problema anche dell’avvocatura e del personale amministrativo, che affronteremo con questa
protesta a scacchiera. Siamo consapevoli della crisi che colpisce il Paese e vogliamo contribuire ma
riteniamo inaccettabile una manovra iniqua e irragionevole che fa pagare di più a chi guadagna di meno e
meno a chi guadagna di più".
Il leader del sindacato delle toghe ribadisce che quello che i magistrati metteranno in atto il primo luglio
prossimo "non è uno sciopero politico" come lo ha definito ieri il guardasigilli Angelino Alfano, "ma vuole
evidenziare il malcontento che c’è nel sistema giustizia".
Il segretario dell’Anm, Giuseppe Cascini, poi, lancia un appello all’unità nella protesta: "Deve essere forte,
compatta e comprensibile dall’esterno. Non si tratta di difendere privilegi di casta, ma diritti sindacali minimi
di una categoria professionale. Vogliamo riuscire ad ottenere l’eliminazione almeno dell’iniquità di questa
manovra e ricordare che uno Stato che vuole sicurezza, ma che non ha una giustizia che funzioni, può
diventare uno Stato di polizia. La giustizia non può diventare un ente inutile, svuotato di risorse".
Magistratura indipendente: protesta sia più incisiva Magistratura Indipendente, la corrente più moderata delle toghe, che non ha rappresentanti nella giunta dell’Associazione nazionale magistrati, giudica "insufficienti" le proposte di protesta avanzate dal leader del sindacato delle toghe contro la manovra economica. Pur essendo assolutamente d’accordo con la proclamazione di una giornata di sciopero dei magistrati per il primo di luglio, MI ritiene che lo sciopero ’biancò previsto per alcune giornate fra il 7 e il 21 luglio debba iniziare fin da lunedì. «Bisogna iniziare da subito a cessare le supplenze - osserva Antonietta Fiorillo, segretaria di Magistratura Indipendente. In luglio gli amministrativi sono tutti in ferie. La mobilitazione proposta dai vertici dell’Anm secondo me è insufficiente per far capire al governo qual è la situazione in cui versa la giustizia. Questa manovra è devastante perchè elimina la possibilità di lavorare: in tutto il comparto pubblico si registra un esodo di massa e ciò creerà un blocco. La realtà è che non ci sono soldi per pagare i vincitori dell’ultimo concorso". Dai segretari delle altre correnti è stato lanciato un invito a Magistratura Indipendente ad entrare in Giunta: "dobbiamo reagire di fronte a questa manovra - ha detto Rita Sanlorenzo, segretaria di Magistratura Democratica - sarebbe un suicidio presentarsi divisi". Tale proposta, però, sembra destinata a cadere nel vuoto. "Non è un problema all’ordine del giorno", osserva il presidente di Magistratura Indipendente Stefano Schirò.
Oncologi: "A rischio qualità delle cure" La manovra finanziaria abbasserà la qualità di cura per i malati di tumore nel nostro paese. Non solo: le strutture già pesantemente in sofferenza, soprattutto al sud, correranno il rischio di chiudere e cresceranno i ’viaggi della speranzà. È l’allarme che l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) lancia dal Congresso ASCO di Chicago, il più importante congresso mondiale di oncologia che si è aperto ieri. "Ma il nostro ruolo è offrire soluzioni - afferma il prof. Carmelo Iacono, presidente AIOM - e la risposta è creare un sistema di rete, in modo che un centro possa supplire alle eventuali carenze dell’altro. Il vero risparmio in oncologia si ottiene lavorando sull’organizzazione: riducendo la sola migrazione sanitaria, otterremo un risparmio minimo del 10 per cento. Una quota che potrebbe essere reinvestita sul territorio". Appropriatezza è la parola d’ordine della Società scientifica, che individua alcune grandi criticità nella manovra. La prima è il taglio trasversale del personale. "Dai dati del nostro "libro bianco" sappiamo che oggi la media dei reparti è di circa 6 medici oncologi strutturati e 13 infermieri professionali. Ma esistono situazioni ben peggiori, dove un’ulteriore riduzione si tradurrebbe inevitabilmente in un blocco delle attività. Questo mette a rischio anche l’importante investimento compiuto negli anni scorsi nel parco tecnologico nazionale: risonanza magnetica (RM), tomografia (Pet) e scintigrafia sono rispettivamente presenti nel 90%, 32% e 61% delle strutture di oncologia medica italiane. È illogico acquisire ulteriori nuovi macchinari in carenza di organici ma serve, quanto meno, far funzionare al massimo quelli che già abbiamo".
Fazio: "Nessun taglio" "La lotta ai tumori è una delle priorità del Governo come già anche ricordato dal Presidente del Consiglio. L’Italia è leader in questo settore ed ha intenzione di mantenere il primato.
A questo proposito sottolineo che la manovra non implica alcuna riduzione né nel numero né nella tipologia né nella qualità delle prestazioni in ambito oncologico ed inoltre è allo studio un piano teso a consolidare anzi a potenziare il ruolo del nostro Paese per la diagnosi e la cura delle patologie oncologiche". Lo dichiara in una nota il ministro della Salute Ferruccio Fazio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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