Con il termine appendicite si indica un'infiammazione acuta dell'appendice, ovvero una piccola formazione a forma di sacchetto allungato situata nella parte bassa dell'addome. Si tratta di un disturbo abbastanza comune. Dati alla mano, infatti, interessa circa il 7% della popolazione mondiale, in particolare i soggetti di età compresa tra i 6 e i 30 anni. L'1% necessita dell'asportazione chirurgica dell'appendice che, come vedremo, è un intervento di routine. Ma come si manifesta l'appendicite e quali possono essere le conseguenze se non si diagnostica per tempo? Scopriamolo insieme.
Le cause dell'appendicite
Come già detto, l'appendice è una protuberanza situata nella zona inferiore destra dell'addome. Essa origina dalla prima porzione dell'intestino cieco e per molto tempo la sua presenza è stata considerata superflua dalla scienza. Solo negli ultimi tempi si sta focalizzando l'attenzione sulla sua possibile funzione immunitaria. Per la precisione vari studi ritengono che essa possa essere una specie di riserva di batteri intestinali buoni.
Poiché il lume dell'appendice è ridotto, una delle principali cause della sua infiammazione è l'ostruzione dello stesso ad opera di materiali quali fecalomi (masse di feci dure), muco, parassiti intestinali, residui di cibo, corpi estranei (ad esempio noccioli e semi di uva, arance o ciliegie).
L'ostruzione può altresì essere generata una crescita abnorme di tessuto linfatico, da aderenze e da tumori locali. Non è poi raro che l'appendicite si sviluppi in concomitanza con malattie infiammatorie croniche intestinali, quali la colite ulcerosa e il morbo di Crohn.
La flora microbica rimasta intrappolata nell'appendice inizia a moltiplicarsi e quindi a favorire lo sviluppo di un'infezione locale. Si innesca, in seguito, una reazione immunitaria durante la quale i globuli bianchi inglobano e digeriscono i patogeni producendo pus. Quest'ultimo si accumula e fa aumentare la pressione interna dell'appendice che può così andare incontro a perforazione e rottura.
I sintomi e le complicanze dell'appendicite
Due sono i sintomi iniziali dell'appendicite: un senso di malessere generale accompagnato da febbre lieve e dolori addominali localizzati attorno all'ombellico. Nelle successive 12-24 ore l'algia diventa sempre più intensa e si sposta nella fossa iliaca destra, tra l'ombellico e l'osso dell'anca. Essa è aggravata dalla palpazione dell'area, dai respiri profondi, dai colpi di tosse e tende a diminuire quando il paziente si sdraia. Altre manifestazioni includono:
- Inappetenza
- Febbre
- Nausea e vomito
- Stipsi o diarrea
- Indolenzimento alla gamba destra
- Gonfiore e/o rigidità della parete addominale.
Se non si interviene entro 12-24 ore dalla comparsa della sintomatologia, la possibilità di sviluppare complicanze diventa concreta. L'ascesso, ovvero l'accumulo di pus attorno all'appendice perforata, può essere curato mediante la somministrazione di antibiotici o con un drenaggio chirurgico.
Più pericolosa è la peritonite, ossia la rottura dell'appendice e il conseguente riversamento dei batteri nell'addome. Se non si rimuove l'appendice, si rischia una sepsi (o setticemia). I patogeni, infatti, possono infettare il sangue e provocare la morte del paziente.
La diagnosi e il trattamento dell'appendicite
Per un medico esperto la diagnosi dell'appendicite è relativamente semplice. Essa, infatti, si basa sulla palpazione dell'addome e sulla valutazione della dolorabilità in punti specifici dopo apposite manovre. La conferma, tuttavia, giunge dall'esecuzione delle analisi del sangue (conta dei globuli bianchi, valore della proteina C reattiva) e di una TAC addominale.
La scelta della terapia dipende dalla gravità della situazione. In alcuni casi si opta per la sola somministrazione di antibiotici, anche se i soggetti hanno un rischio elevato di recidiva entro pochi mesi. La strada più adottata è quella dell'intervento chirurgico (appendicectomia) che può essere di due tipi: mininvasivo (laparoscopia) o tradizionale (laparotomia).
L'intervento in laparoscopia si esegue attraverso tre o quattro piccole incisioni nella parte destra dell'addome al fine di inserire una microtelecamera e gli strumenti chirurgici per rimuovere l'appendice. I vantaggi di questa operazione sono notevoli. Si pensi, ad esempio, al recupero più veloce del paziente e alla riduzione del dolore post chirurgico.
L'intervento in laparotomia, invece, consiste in un taglio
nella parte inferiore destra dell'addome ed è indicato in caso di appendice perforata, ascesso e peritonite. Si esegue in anestesia generale, ma è ritenuto sicuro e quasi privo di complicazioni.Leggi anche:
- Postura scorretta: attenzione a questi sintomi
- Quando è meglio evitare di bere il caffé: ecco i sintomi da non trascurare
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.