Giro, impresa d’altri tempi di Vendrame che vince da solo a Sappada

Il 29enne ciclista veneto ha il coraggio di attaccare in discesa nonostante la pioggia battente, staccando i compagni di fuga e tornando alla vittoria al Giro dopo 3 anni. Beffati Alaphilippe e Steinhauser

Giro, impresa d’altri tempi di Vendrame che vince da solo a Sappada
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Il Giro d’Italia non c’è solo spazio per il cannibale Pogacar ma anche per l’impresa di un ciclista italiano che è riuscito ad essere più forte della sfortuna. Andrea Vendrame trova la forza di attaccare sulla discesa della Sella Valcalda e, nonostante la pioggia battente, stacca i compagni di fuga arrivando da solo a Sappada. Il ciclista veneto torna alla vittoria al Giro dopo tre anni ed un incidente che ne aveva messo a rischio la carriera. Gran numero del Joker che ha la meglio sia di Alaphilippe che di Steinhauser e Sanchez, gli ultimi ad arrendersi. Il gruppo maglia rosa arriva a 15 minuti ma la classifica generale non ha grossi scossoni: per giocarsi un posto sul podio Alberto Tiberi avrà a sua disposizione il tappone di domani con la doppia ascesa del Monte Grappa.

Alaphilippe ci prova ancora

La penultima tappa di montagna del Giro 2024 alla vigilia era considerata tra le più adatte ad una fuga importante. La salita di Sappada in passato è stata palcoscenico di sfide epiche per la vittoria del Giro, come quella del 1987 tra Roche e Visentin ma il fatto che Tadej Pogacar abbia già chiuso da tempo i conti coi rivali apre il fianco a possibili sorprese. A lanciare il primo attacco appena si abbassa la bandiera sono la Polti-Kometa e la Visma-Lease a Bike, seguite a ruota da una ventina di ciclisti, che approfittano della partenza pianeggiante per portarsi in avanti. La situazione è ancora molto fluida, con il campione italiano Velasco che lancia un nuovo attacco: a 150 chilometri dall’arrivo, i dieci fuggitivi hanno poco più di 10 secondi su un peloton molto nervoso.

Poco alla volta il gruppo di testa guadagna ancora un po’ di terreno, sfruttando il lavoro di alcuni ciclisti in buona condizione, incluso l’azzurro Andrea Piccolo. La situazione, però, non va a genio né all’Alpecin né alla Bahrain: il cambio di ritmo è troppo secco ed i fuggitivi vengono ripresi poco dopo San Daniele del Friuli. Lo sforzo, però, è stato importante, tanto che quando Alaphilippe prova un’azione solitaria sono pochi i ciclisti che riescono a seguirlo. A 120 chilometri dall’arrivo i fuggitivi sono sei ma hanno poco più di una decina di secondi dal gruppo: approfittando di alcune colline alcuni ciclisti provano a raggiungere i fuggitivi ma il gruppetto di testa continua a lavorare bene, nonostante Narvaez esageri in discesa e cada a terra. A 100 chilometri dall’arrivo, i quattro di testa si avvicinano al traguardo volante di Peonis con una quarantina di secondi di vantaggio ma il gruppo ha speso parecchie energie in questi primi 50 chilometri a ritmo sostenuto: potrebbe essere l’attacco giusto.

Giro 2024 tappa 19 Steinhauser

Sul Duron riparte Alaphilippe

Quando il peloton inizia a tirare i remi in barca, la Visma e la Ef lanciano un’azione per raggiungere i fuggitivi: in evidenza il giovane tedesco Steinhauser e lo sloveno Tratnik, seguito dal tifo dei suoi connazionali. Se il gruppo perde terreno, i nove inseguitori puntano decisamente i dieci di testa: a questo punto si tratta di una fuga che potrebbe arrivare fino al traguardo. La fuga si compatta più o meno a 20 chilometri dalla prima salita importante, il Passo Duron mentre alle loro spalle la Uae Team Emirates controlla il gruppo, che ormai ha accumulato sei minuti di ritardo. Considerato che Narvaez ha più di un’ora di distacco dalla maglia rosa, Pogacar è ben lieto di lasciar andare i fuggitivi. All’InterGiro di Paularo, Manuele Tarozzi si lancia a caccia dei punti ma la vera azione arriva appena si inizia la salita del Duron: a lanciare l’attacco è il solito Alaphilippe, seguito da Narvaez, Sanchez e Steinhauser ma molti nel gruppo di testa iniziano a perdere terreno sulle rampe più dure.

Il ritmo basso del peloton è un toccasana per Pogacar, che ha tutto il tempo di cambiare bici dopo una foratura: i fuggitivi ne approfittano per attaccare forte, facendo una gran selezione. Tarozzi e Velasco non riescono a tenere il passo e perdono terreno mentre Hermans e Vendrame riescono a riportarsi sul gruppo di testa, che scollina con una trentina di secondi di vantaggio. La discesa molto tecnica facilita ulteriormente il compito del sestetto che si avvicina all’ultimo traguardo volante di giornata, quello di Cercivento: da qui in avanti si inizierà ad affrontare la Sella Valcalda, penultimo Gpm prima della salita finale di Sappada, quella dove si deciderà il vincitore della 19a tappa del Giro.

L’impresa di Vendrame

Nonostante la Sella Valcalda non sia certo la salita più dura di giornata, Alaphilippe pensa di dare un altro scossone alla fuga, mettendo un’azione micidiale: a 38 chilometri dall’arrivo solo Steinhauser e Narvaez riescono a rimanergli alla ruota, con Sanchez che riesce a raggiungere il trio di testa dopo qualche chilometro. Alle loro spalle Vendrame ed Hermans perdono terreno mentre tra gli inseguitori Luke Plapp, dopo esser guarito dalla febbre, punta a raggiungere il gruppo di testa prima dell’ultima salita. La pioggia complica moltissimo il lavoro di tutti, ricompattando gli inseguitori, a poche decine di metri da Alaphilippe: il peloton ormai ha accumulato più di 11 minuti di distacco e non sembra intenzionato a riprendere la fuga. La pioggia è sempre più pesante, il che rende la discesa ancora più pericolosa: Andrea Vendrame, però, non se ne preoccupa troppo e lancia il suo attacco.

La discesa gioca un brutto scherzo ad Andrea Piccolo che cade pesantemente a terra: il ciclista della Ef rimane cosciente ma è comunque costretto a ritirarsi dal Giro d’Italia. Vendrame è davvero perfetto in discesa e guadagna circa 25 secondi da Alaphilippe e Narvaez, che staccano di una decina di secondi il quartetto guidato da Steinhauser. Difficile, però, mantenere il ritmo con l’asfalto zuppo: a 25 chilometri dal traguardo il suo vantaggio cala a poco più di 20 secondi. A fare ulteriore selezione sarà sicuramente la salita di Cima Sappada, dove Alaphilippe o Steinhauser potrebbero tentare un nuovo attacco. A 18 chilometri dall’arrivo Vendrame ha quasi un minuto di vantaggio sul quintetto degli inseguitori ma la situazione cambia appena la strada inizia a salire. Il ciclista della Decathlon rimane a 57 secondi di vantaggio a 15 chilometri dall’arrivo ma le rampe più dure devono ancora venire.

Giro 2024 tappa 19 Vendrame

Gli inseguitori non collaborano al meglio, consentendo al ciclista veneto di allungare ad 1’22” a pochi chilometri dal Gpm di Cima Sappada. La situazione non piace a Steinhauser, che accelera e stacca i compagni di fuga in salita: l’azione del giovane tedesco non vede la risposta immediata di Alaphilippe, che continua a marcare stretto Narvaez. Sanchez si lancia all’inseguimento del tedesco proprio mentre sta per iniziare il tratto più duro della salita: il ricongiungimento arriva a meno di 2 chilometri dallo scollinamento ma non sarà semplice riprendere Vendrame, che continua a salire bene ed ha ancora 1’18” di vantaggio. Steinhauser paga lo sforzo perdendo contatto con Sanchez ma al Gpm il ciclista azzurro è sempre più determinato e riesce a gestire il tentativo di rimonta al meglio. Gli ultimi chilometri sono una passerella per il veneto, che trionfa a braccia alzate, tornando a vincere una tappa al Giro dopo 3 anni. Alle sue spalle azione in testa al gruppo che causa la caduta di Geraint Thomas, costretto a cambiare bici: interessante come Pogacar e Majka rallentino il peloton per farlo rientrare.

La classifica

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La tappa di domani

Per il gran finale gli organizzatori del Giro 2024 si erano riservati una serie di salite storiche concentrate in una tappa da far tremare i polsi. A questo punto la tattica non conta più niente; chi vorrà scalare la generale non avrà altre occasioni per attaccare. Doverlo fare in una tappa da 4.200 metri di dislivello totale con il Monte Grappa da scalare due volte non è certo il massimo. Per fortuna prima di affrontare la salita da 18 chilometri con una pendenza media dell’8,1% ci saranno quasi 90 chilometri di tutto riposo.

Giro 2024 tappa 20 altimetria

La discesa è di quelle da prendere con le molle, come il finale di tappa: nove chilometri dopo l’inizio della discesa, infatti, i ciclisti dovranno affrontare la salita del Pianaro, non molto lunga ma con rampe fino al 10% di pendenza.

Se la tappa non sarà già decisa a quel punto, questo potrebbe essere il punto giusto per un attacco importante. Occhio, però: dopo lo scollinamento ci saranno venti chilometri di discesa prima di arrivare al traguardo di Bassano del Grappa che potrebbero ulteriormente scombussolare la classifica.

Giro 2024 tappa 20 planimetria

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