I sintomi, i morti, il contagio: il mistero della malattia che uccide i bimbi in Congo

A parte il numero dei decessi e dei contagiati rimane il mistero sulla malattia che sta mettendo in ginocchio il Congo: quali sono i lati oscuri e ciò che si conosce fino a questo momento

I sintomi, i morti, il contagio: il mistero della malattia che uccide i bimbi in Congo
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L'epidemia di origine sconosciuta che sta imperversando in Congo ormai è un problema non soltanto legato al Paese africano, ma al mondo intero: anche l'Italia ha alzato il livello d'attenzione su una malattia di cui non si conoscono le origini e che ha mietuto più di 70 vittime, nella maggior parte dei casi bambini che hanno meno di cinque anni.

Le ipotesi sul virus

Ad oggi sono più i dubbi che le certezze. Una tra le più recenti dichiarazioni di queste ore l'ha rilasciata l'Oms (Organizzazione mondiale della sanità) spiegando che potrebbe trattarsi, condizionale d'obbligo, di "un patogeno respiratorio, come l'influenza o il Covid-19, oggetto di studio come possibile causa" di questa malattia-epidemia che non ha ancora un nome. Oltre a un patogeno respiratorio anche "la malaria, il morbillo e altri" microrganismi sono sotto esame. Non si potranno avere nuove informazioni fin quando non saranno resi noti i risultati dai laboratori specializzati. "L'Oms condividerà ulteriori informazioni sul lavoro in corso per identificare la malattia non appena disponibili".

I sintomi e il focolaio

La caratteristica più generica di questa malattia riguarda i sintomi pienamente sovrapponibili con l'influenza: dalla febbre alta alla tosse, dal naso che cola al mal di testa ma si caratterizza per un particolare non da poco, l'anemia che porta con sè. L'area dove avvengono i maggiori contagi è una zona rurale a più di 700 km di distanza dalla capitale Kinshasa e ha colpito sette aree sanitarie a Panzi. Gli epidemiologi giunti in loco da tutto il mondo ci hanno messo due giorni per trovarsi sul posto come ha dichiarato il ministro congolese.

I primi casi

Nonostante la grossa attenzione mediatica degli ultimi giorni risalgono al 24 ottobre scorso i primi casi di contagio e il 29 novembre l'Oms è stata informata di questa misteriosa malattia in Congo che ha causato decine di decessi (più di 70) come ha dichiarato alla stampa internazionale. Il ministro della sanità del Paese africano ha spiegato che tra le persone decedute nei centri sanitari la maggior parte è andata incontro a problemi respiratori, altri per una forma grave di anemia.

Come si trasmette

Secondo le informazioni più aggiornate pubblicate dal Corriere della Sera, questo agente patogeno si trasmetterebbe soprattutto all'interno dei nuclei familiari dove sono i figli a infettare i genitori e viceversa. Uno degli ultimi bollettini che risale al 4 dicembre parla di quasi 400 casi di contagio con un tasso di letalità intorno al 7,6% secondo l'Oms ma si tratta di una misura non ufficiale perché si fa riferimento soltanto ai decessi che sono stati registrati dalle strutture sanitarie.

Rischi e fasce d'età colpite

Alla domanda se questo agente patogeno possa diffondersi anche al di fuori del Congo hanno risposto le autorità locali. "La zona sanitaria di Panzi si trova nella provincia di Kwango, nel sud-ovest della Repubblica democratica del Congo (Rdc, ndr), al confine con l'Angola. Questo fatto solleva preoccupazioni per un potenziale rischio di trasmissione transfrontaliera. Al momento, nessun caso con presentazione clinica simile a quella osservata nella Rdr è stato segnalato in Angola, ma il rischio di diffusione oltre confine rimane. L'OMS in Angola è stata allertata e sta collaborando con le autorità nazionali".

L'Oms ha invece spiegato che ben il 63% dei casi riguarda bambini al di sotto dei 15 anni con l'81% di morti in questa fascia d'età. "Tra questi, i bambini sotto i 5 anni sono particolarmente colpiti".

Come avvengono le indagini

Lo abbiamo accennato prima ma numerosi esperti epidemiologi mondiali si trovano sul posto per raccogliere campioni da persone infette per essere esaminati in laboratorio e scoprire di quale malattia si tratta: il personale dell'Oms collabora con quello locale alla risoluzione di questo mistero con i primi risultati attesi nei prossimi giorni.

Nel frattempo in Congo la popolazione dell'area colpita può contare sui medicinali essenziali per provare a fronteggiare l'emergenza mentre gli esperti si sono dotati di kit diagnostici: il Corriere spiega che già almeno cinque campioni biologici sono stati prelevati e inviati nella località di Kahemba.

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