
Immaginate l'ingresso nella società di robot umanoidi progettati per assomigliare agli esseri umani, sia nell'aspetto che nei movimenti. Queste macchine, dotate di una struttura che imita quella delle persone in carne e ossa, con testa, braccia, gambe e un torso, sono munite di sensori, motori e algoritmi che permettono loro di interagire con l'ambiente circostante. Fantascienza? Non proprio, almeno a leggere l'ultimo report stilato dalla banca d'investimento statunitense Morgan Stanley che ha analizzato ai raggi X l'industria dei robot umanoidi della Cina. Ebbene, non solo su questo fronte Pechino è nettamente più avanti dell'Occidente, ma controlla anche più della metà delle principali aziende quotate in borsa attive nel suddetto business. La profezia è presto detta: in futuro i robot made in China domineranno l'intero settore.
Il momento dei robot umanoidi made in China
Delle 100 società quotate in borsa in tutto il mondo identificate da Morgan Stanley e confermate come coinvolte nello sviluppo di umanoidi, il 56% aveva sede in Cina. Questo Paese ospita anche il 45% degli integratori mondiali, ovvero aziende che personalizzano i robot per soddisfare le esigenze degli utenti finali. "Un ritornello comune che sentiamo dagli investitori è la mancanza di aziende occidentali da aggiungere al loro portafoglio umanoide, al di fuori di Tesla e Nvidia", ha affermato la banca.
Secondo il rapporto, menzionato dal quotidiano South China Morning Post, Pechino "continua a mostrare i progressi più impressionanti" nella robotica umanoide grazie al forte sostegno del governo, all'accesso delle start-up nazionali alle consolidate catene di fornitura nazionali e alla pletora di aziende disposte a utilizzare le macchine. "A nostro avviso, si tratta di informazioni importanti di per sé, poiché rappresentano la realtà dell'attuale ecosistema umanoide, che prevediamo potrebbe dover cambiare sostanzialmente nel tempo", ha sintetizzato Morgan Stanley.
Il nuovo business che spaventa l'Occidente
Basta rivedere quanto accaduto in occasione del gala di Capodanno CCTV 2025, uno spettacolo televisivo seguito da oltre un miliardo di spettatori, per toccare con mano l'avanzamento di Pechino in questo settore. Durante l'evento, infatti, ben 16 robot umanoidi sono saliti sul palco per danzare insieme a ballerini umani.
Come ha spiegato la MIT Technology Review, mentre oltre la Muraglia la guerra dei veicoli elettrici sembrerebbe essersi quasi placata, con pochi attori affermati a dominare il campo, i giganti cinesi degli Ev si stanno espandendo nella robotica umanoide. Il cambiamento è guidato da necessità finanziarie, ma anche dai vantaggi che queste aziende hanno nel nuovo ambito: solide catene di fornitura esistenti e anni di esperienza nella creazione di tecnologie all'avanguardia.
Alcuni esempi? GAC Group, una casa automobilistica statale, ha sviluppato il robot GoMate per installare i cavi nelle auto sulla sua linea di produzione. L'azienda prevede di produrre in serie GoMate entro il 2026 per l'uso in fabbriche e magazzini.
Nio, una startup di veicoli elettrici nota per la sua rete di sostituzione delle batterie, ha stretto una partnership con il produttore di robot UBTech oltre a formare il proprio team interno di ricerca e sviluppo per costruire robot umanoidi. E l'Occidente? Ancora fermo al palo, a giudicare dagli analisti. Un problema delicato da risolvere al più presto in vista della nuova, possibile competizione con il Dragone.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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