Benzina sulla porta dell'ex compagna: 45enne arrestato a Milano

Il responsabile non riusciva ad accettare la fine della relazione con la donna: ha continuato a minacciarla anche mentre si trovava in auto con i carabinieri

Benzina sulla porta dell'ex compagna: 45enne arrestato a Milano
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Ha perseguitato l'ex compagna per due mesi dopo la conclusione del loro rapporto, fino ad arrivare al gesto estremo di rovesciare della benzina dinanzi alla porta della casa in cui la donna abitava: il responsabile, un uomo italiano di 45 anni, è finito in manette con l'accusa di atti persecutori.

L'episodio si è verificato intorno alle ore 5:30 di stamani, sabato 3 giugno, quando alcuni condomini di un palazzo in via Sandro Botticelli, zona Città Studi (Milano), hanno contattato il 112 perché allarmati dal forte odore di benzina che proveniva dal pianerottolo di una vicina di casa.

A precipitarsi sul luogo della segnalazione sono stati i carabinieri della Stazione di Porta Monforte. Gli uomini dell'Arma hanno in effetti potuto constatare la presenza del liquido infiammabile proprio dinanzi alla porta dell'appartamento in cui viveva la donna, una 47enne di nazionalità ecuadoriana. Quest'ultima, che non si era accorta di nulla, è stata svegliata proprio dai militari. Una volta compreso cosa era accaduto, la residente non ha avuto alcun dubbio nell'addossare la responsabilità del gesto al suo ex compagno, un italiano di 45 anni. Stando alla versione da lei fornita agli inquirenti, l'uomo aveva convissuto con lei per circa due anni.

Questo fino al momento della loro separazione, avvenuta appena due mesi fa. Il 45enne, tuttavia, non aveva mai accettato la fine della loro relazione: a partire da quel momento erano iniziati gli atti persecutori nei confronti dell'ecuadoriana. La donna veniva pedinata e letteralmente tempestata di telefonate a ogni ora del giorno e della notte dal suo ex compagno, che era arrivato persino ad appostarsi sotto casa sua per controllare ogni singolo movimento. A ciò si erano aggiunti gli insulti e le mimacce di morte.

Una situazione divenuta in breve tempo intollerabile per la 47enne, costretta a spegnere il cellulare o a impostarlo sulla modalità aereo per sottrarsi alle continue chiamate dell'ex compagno. Quando la donna ha riacceso il telefono dopo l'arrivo dei carabinieri, sull'apparecchio elettronico sono giunte decine di messaggi inviati dal 45enne nel corso della notte: oltre ai soliti insulti, anche una minaccia specifica, che ha fatto luce su quanto accaduto poco prima. L'ex compagno della donna, infatti, faceva esplicito riferimento al fatto che "qualcuno" avrebbe potuto bruciarle la porta di casa se lei non fosse scesa immediatamente per incontrarlo.

Mentre gli uomini dell'Arma, concluso l'interrogatorio, stavano riaccompagnando a casa la 47enne, l'uomo aveva addirittura rincarato la dose: da "non ci saranno sempre loro a proteggerti" a "ti troverò da sola", fino ad arrivare a "la prossima volta sarà molto peggio", il 45enne ha chiaramente mostrato di non essere intimorito per le conseguenze del suo gesto.

Rintracciato dai militari proprio sotto l'abitazione della ex compagna, il responsabile, con precedenti per reati contro la persona e

contro il patrimonio, è stato arrestato in flagranza di reato e quindi tratto in arresto e trasferito presso il carcere di San Vittore: dovrà ora difendersi in tribunale dalle accuse di atti persecutori.

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