Perugia, la serie tv su Amanda Knox fa infuriare i cittadini. Il sindaco si scusa

Vittoria Ferdinandi, sindaco della città, ha cercato di spiegare le ragioni alla base della scelta di dare il via libera a Disney

Perugia, la serie tv su Amanda Knox fa infuriare i cittadini. Il sindaco si scusa
00:00 00:00

La ferita dell'omicidio di Meredith Kercher resta ancora aperta a distanza di anni, e i cittadini di Perugia lo hanno dimostrato chiaramente facendo sentire tutto il proprio dissenso a causa dell'autorizzazione concessa dal Comune a Disney per effettuare le riprese di "Blue Moon", la serie televisiva incentrata sulla vita di Amanda Knox. Una vicenda, questa, che riprende anche il caso della serie televisiva basata sul delitto di Avetrana.

Serie che, si legge nella descrizione fornita dal sito di Disney+, sulle cui frequenze sarà trasmessa, "è basata sulla storia vera di come la Knox è stata erroneamente condannata per l'omicidio di Meredith e descrive la sua odissea di sedici anni per liberarsi". L'indirizzo della trama, pertanto è ben chiaro fin da subito, nonostante le ombre che ancora aleggiano su uno dei casi giudiziari più controversi degli ultimi anni.

Il problema è che la gente, per usare un eufemismo, non ha particolarmente apprezzato questa situazone, interpretandola come una mancanza di rispetto alla memoria della studentessa di Southwark, Londra, brutalmente assassinata la notte del 1° novembre 2007 in via della Pergola. Lo scorso giovedì 7 novembre, a riprova di queste tensioni, su un balcone del centro storico di Perugia qualcuno ha affisso un lenzuolo con l'inequivocabile scritta "Rispetto per Meredith".

Una situazione incandescente, che ha costretto il sindaco del capoluogo umbro a intervenire per gettare acqua sul fuoco e spiegare ai suoi concittadini il perché dell'autorizzazione data a Disney per effettuare le riprese in città della serie su Amanda Knox: alla base della scelta, stando a quanto riferito da Vittoria Ferdinandi, non ci sarebbero motivazioni di tipo economico.

"Perugia mia, scusami", scrive il primo cittadino in una lettera indirizzata alla sua gente. "Il tuo dolore non è e non sarà mai per me soltanto un effetto collaterale di una scelta politica, nel momento in cui si manifesta diventa il cuore del problema di fronte al quale non posso rimanere sorda come politica, né tantomeno come persona", aggiunge. "Non c'è da difendere nessuna scelta politica, anzi, c'è bisogno di una politica che quando fa male sappia chiedere scusa", precisa il sindaco, "voglio chiederti scusa nonostante io abbia scelto pensando di fare il meglio per te, per tutelarti".

Il pensiero corre alla studentessa britannica, e a quegli anni in cui la città non aveva ancora subito quella ferita profonda i cui effetti si possono apprezzare tuttora. "Ho la stessa età che avrebbe avuto oggi Meredith", continua Ferdinandi, "frequentavo gli stessi luoghi, gli stessi locali la stessa Perugia piena di vita e di meraviglia di quegli anni". "Ricordo il peso e il dolore di quella vita strappata via così violentemente, crimini che a noi donne ancor di più rimangono aggrappati sotto la pelle, perché a morire spesso siamo sempre noi", considera il primo cittadino,"e ricordo la rabbia e l'impotenza di vedere la mia città sbranata dal cannibalismo mediatico, dal vouyerismo perverso del dolore".

Quello, secondo il sindaco, sarebbe stato un punto di svolta per Perugia: "L'abbiamo vista svuotarsi di bellezza, di sogni, di cultura e l'abbiamo vista riempirsi di vuoto, di droga, di spettri che non le appartenevano. È lì che ho cominciato a fare politica".

Ma trasporto emotivo a parte, perché è stata concessa l'autorizzazione a procedere con le riprese della serie televisiva sulla Knox? Secondo il sindaco l'obiettivo era quello di "monitorare" i contenuti delle scene girate in città. "Avremmo potuto non autorizzare le riprese di cinque scene a Perugia", considera il primo cittadino,"ma sarebbero state realizzate in qualsiasi altro borgo della nostra regione". "Abbiamo ritenuto che farle girare qui sarebbe stato un elemento di maggiore garanzia e di controllo perché così come abbiamo richiesto e fatto, avremmo potuto visionare e autorizzare ogni scena", conclude la lettera.

Il caso della serie tv Amanda Knox è scoppiato a pochi giorni di distanza da quello relativo ai quattro episodi dedicati al delitto di Avetrana, con la morte di Sarah Scazzi.

Anche in questo caso non sono mancate le proteste da parte dei cittadini nei confronti della serie disponibile sulla piattaforma Disney+. Il Comune, mediante i suoi legati, sta dando battaglia. Gli abitanti di Avetrana si sono detti stanchi di questa macabra e morbosa attenzione nei confronti della loro cittadina.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica