Stupro di gruppo a Torino, il racconto dell'orrore: "Quando il primo ha finito, ho iniziato io..."

Le sconvolgenti dichiarazioni dei ragazzi fermati per lo stupro commesso sulla ventenne. Descrizioni lucide e crude, nessuna traccia di pentimento

Stupro di gruppo a Torino, il racconto dell'orrore: "Quando il primo ha finito, ho iniziato io..."
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È un racconto agghiacciante quello emerso dai verbali raccolti dagli inquirenti che indagano sullo stupro di gruppo avvenuto pochi giorni fa a Torino. Ancora una volta a emergere sono lo spirito di emulazione e la furia esacerbata dal branco nei confronti di una vittima indifesa.

Uno dei ragazzi fermati per la violenza commessa contro la 20enne ha rilasciato una dichiarazione lunga e dettagliata di quei terribili momenti.

Il racconto dell'orrore

"Eravamo in tre. Io sono arrivato dopo perché dormivo. Ho visto il mio amico sopra di lei, che era incosciente. Il secondo ragazzo sdraiato sul divano, di fianco a loro, che li guardava. Quando il primo si è allontanato per andare in bagno, ho iniziato io", ha dichiarato il giovane nel verbale riportato da Repubblica. Parole fredde, dure, che sembrano non lasciare spazio al pentimento. "Sono io che l'ho portata giù e l'ho lasciata sul marciapiede", ha poi confessato il ragazzo. Usata e poi gettata via, come una bambola rotta. La mancanza di sensibilità e di empatia sono sconcertati.

Nei verbali rilasciati dai ragazzi fermati si legge ancora: "Sono arrivato al parco a mezzanotte e mezza, ero con tre amici. Con loro è arrivata una ragazza. Le abbiamo offerto molte birre. Le ho dato una pastiglia di ecstasy. Le abbiamo fatto fumare diversi spinelli di hashish. A mezzanotte e cinquanta abbiamo deciso di proseguire la serata da un amico. Abbiamo capito, già lungo il tragitto, che la ragazza era totalmente intontita. Era molto fuori di sé per l'alcol e la droga che aveva preso". Da lì la scelta di usare a proprio vantaggio la situazione. La 20enne, ormai inerme, è finita così nella trappola del branco.

Un'altra storia di abuso, prevaricazione, umiliazione e crudeltà, come quella arrivata da Palermo, che ha lasciato attonita l'opinione pubblica.

Dalle dichiarazioni dei giovani non traspare alcun imbarazzo mentre vengono descritti gli attimi salienti di quella maledetta notte. Dal parco, il gruppo si è spostato a casa, dove il festino è andato avanti fino alle 6.00. "Io e l'amico che aveva portato quella ragazza siamo andati poi a dormire nella camera che c'è di fronte alla cucina. Un'ora dopo mi sono svegliato perché ho sentito dei gemiti provenienti da là. Ho visto uno dei miei amici sopra quella ragazza. Lei era incosciente. Un altro stava sdraiato a fianco a loro e li guardava. Era sullo stesso divano letto dove stavano loro, ricordo che era blu scuro", prosegue il racconto. E, ancora: "Mi sono avvicinato e il primo ragazzo si è allontanato. Allora sono andato io. Lei era sempre in uno stato di semi incoscienza. Quello che prima era sopra di lei è tornato dal bagno e restando nudo è rimasto lì. Guardava la scena e rideva. La ragazza di colpo ha ripreso un po' di lucidità. Era scossa, umiliata. Urlava a tutti noi di smettere di fare quello che stavamo facendo".

Una scena squallida, degradante. Dopo aver ottenuto ciò che volevano, i ragazzi hanno abbandonato la loro vittima su un marciapede, indifferenti anche di fronte alle sue lacrime. Emblematica la risposta data da uno dei giovani alla ragazza: "Stavi dormendo. Tutti facevano così con te. Li ho visti. E ho pensato che potevo farlo anche io".

La vittima sotto choc

Il terribile episodio si è verificato nella notte dello scorso 10 ottobre. La giovane è stata soccorsa dagli agenti della polizia di Stato, contattati proprio dalla 20enne, trovata in stato di choc.

Al momento sono tre i ragazzi fermati con l'accusa

di violenza sessuale di gruppo, e sono tutti ventenni. Il sospetto, però, e che anche altri abbiano preso parte allo stupro. Altri tre ragazzi, di cui uno appena maggiorenne, sono indagati per lo stesso reato.

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