La provincia di Cosenza sta assistendo ad una mobilitazione messa in campo da alcuni cittadini. Una manifestazione spontanea dopo l'emersione della notizia sulla positività al Covid-19 di venticinque migranti.
Il tutto sta avvenendo ad Amantea. Il bollettino regionale odierno, del resto, aveva esposto la situazione con estrema chiarezza: "I casi intercettati a Cosenza sono in totale ventinove; ventitré sono riconducibili al centro di accoglienza per migranti di Amantea, quattro sono provenienti dal centro di accoglienza di Rende ed uno è un contact tracing di un soggetto residente fuori regione. Il restante caso è un soggetto autoctono", si legge sull'Adnkronos. Poi le cronache serali hanno sommato a quel ventitré altre due positività riguardanti il medesimo centro d'accoglienza. Le persone sono scese in strada, segnalando a loro parere l'insostenibilità di questa situazione, che è irrimediabilmente legata alla gestione dei fenomeni migratori ed alle sue conseguenze in tempo di pandemia.
Il luogo in questione - quello interessato dai contagi - è il centro "Ninfa Marina": lì dimorano coloro che sono stati accolti durante questo periodo. Tra queste persone, c'è chi ha contratto il Covid-19, prescindendo dalle eventuali sintomatologie che possono esserci o no. Le indagini mediche avevano fatto emergere tre casi. Poi, per ovvie ragioni correlate alla forte probabilità che il virus si fosse diffuso all'interno del medesimo contesto, si è proceduto con un controllo più certosino. Quello che ha registrato le decine di positività. A questo punto è scattata la reazione della cittadinanza, che è composta anche da "operatori commerciali", così come si legge sulla fonte sopracitata. I migranti, dunque, diventano loro malgrado oggetto della protesta di parte della popolazione di Amantea. I manifestanti si sono recati presso la strada statale 18, che è sita sempre nella provincia calabrese.
In Calabria, inoltre, non è la prima volta che accadono episodi di questa tipologia. La sensazione è che il Sud Italia stia vivendo problemi atipici. Chi protesta pensa che sia il caso di procedere con due misure: lo spostamento dei migranti presso altre strutture e la chiusura della struttura deputata ad ospitare coloro che cercano rifugio sulle nostre coste. Queste, stando all'agenzia, sono le principali richieste provenienti dalla "piazza". Nel corso delle passate ventiquattro ore, la Calabria ha registrato nel complesso 32 nuove positività. Due terzi, dunque, derivano dal "caso" del centro "Ninfa Marina". Ma di che manifestazione stiamo parlando? Sembra che ad essere scese in strada siano circa 3mila persone. Non si può dunque riferirsi ad un semplice e limitato malcontento.
Un giovane nigeriano, che dimorava presso il Cas di Amantea, peraltro, è fuggito nel corso della giornata di
ieri, nonostante risultasse positivo al nuovo coronavirus, salvo essere rintracciato poco dopo dalle forze dell'ordine. Comunque sia, il clima politico-sociale nel cosentino sta attraversando una fase particolarmente accesa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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