Antica Roma, siderurgia e turismo: passato e futuro di Bagnoli e Pozzuoli

Storia, leggende, siti archeologici e naturali, ma anche un'immensa area che ha fatto da volano all'industria siderurgica in Italia: Bagnoli, Pozzuoli e Campi Flegrei tra passato e futuro

Antica Roma, siderurgia e turismo: passato e futuro di Bagnoli e Pozzuoli

Il mare lambisce le rocce tufacee di Bagnoli e dei Campi Flegrei come ha fatto per millenni. Strano il destino di questa terra, durante l'impero romano è stata il maggiore centro portuale e sede di splendide ville imperiali. Pozzuoli era la terza città romana nella penisola italica. I romani avevano preferito fondare un nuovo porto, l'antica Puteoli, piuttosto che affidare all'alleata Neapolis, il controllo dei rifornimenti dell'impero. Dopo poco la città divenne un crogiolo di culture e merci provenienti da tutto il mondo. Accanto alle infrastrutture portuali, fiorirono le grandiose ville imperiali e dei ricchi romani. La nuova città dei Campi Flegrei, dal greco antico flègo, che significa "brucio", sorgeva a due passi dalle colonie greche di Neapolis e Cuma.

L'industria

Questo territorio vulcanico che collega Posillipo a Pozzuoli, è talmente ricco di storia, leggende, siti archeologici e naturali che non basterebbe una guida di trecento pagine per elencarne la storia. Dal punto di vista geologico il territorio è formato da vari vulcani ancora attivi ed è soggetto al bradisismo. Il terreno si alza o sprofonda nel mare a seconda della presenza o assenza di lava nelle viscere della terra. Da un punto di vista istituzionale il territorio è diviso tra il Comune di Napoli e quello di Pozzuoli.

Per ironia della sorte anche a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento, seguendo l'esempio romano, si decise di aprire al commercio e al futuro questa terra mistica. La natura fu di colpo invasa dalle macchine industriali. Da Bagnoli, nel Comune di Napoli, fino a Pozzuoli, aprirono moltissime industrie, tra cui l'immensa Ilva/Italsider, l'Olivetti, stabilimenti di cantieristica e meccanica.

I Futuristi durante gli anni venti avranno sicuramente elogiato queste macchine, quasi infernali, che forgiavano la terra, tra mare, vulcani, resti archeologici e Posillipo. Anche l'ideologia fascista e comunista, in quell'epoca mitizzava le macchine e gli operai, così come lo fece la neonata Repubblica Italiana mantenendo le imprese di Stato del'Iri e creando la Cassa del Mezzogiorno. In quegli anni Bagnoli e Pozzuoli, come al tempo dei romani, furono trasformati in territori produttivi. Semplicemente si sono sostituiti i portuali dell'impero romano con gli operai delle fabbriche. Oggi di quell'epoca, con le sue luci e le sue ombre, rimangono decine se non centinaia di scheletri industriali, ciminiere, pontili e agenti inquinanti, per fortuna in gran parte già bonificati. Un cimitero industriale sparso qua e là in un territorio incantevole e dal valore archeologico, artistico e naturalistico inestimabile.

Se da una parte l'industria ha garantito per quasi un secolo lavoro in una terra difficile dove la camorra ha spesso tentato di sfruttare la disoccupazione per fare adepti, oggi è dalla storia e dalla natura che si pensa di ripartire per creare lavoro.

Bagnoli

Lo sviluppo di Bagnoli per ora rimane impantanato nelle sabbie mobili della burocrazia, dei fallimenti, degli sprechi, delle divisioni politiche. Ma le idee non mancano. L'immensa area lasciata libera dall'ex Ilva/Italsider e dal cementificio, scandali e indagini a parte, ha un potenziale enorme. Quando le bonifiche saranno finite potrebbe diventare una miniera d'oro per la città, se i vari progetti verranno portati a termine. La costa è splendida e alcuni edifici di archeologia industriale sono molto interessanti.

Il futuro

Per ora oggi sono stati aperti al pubblico lo splendido pontile di un chilometro che si allunga sul mare per novecento metri ed è sorta la Città della Scienza con lo splendido planetario e il museo sul corpo umano. Per il resto è ancora tutto da decidere e si stanno lentamente finendo le bonifiche dopo ritardi infiniti e scandali vari.

Pozzuoli

Dopo Bagnoli inizia il Comune di Pozzuoli, anche qui le fabbriche hanno chiuso i battenti, lasciando molti scheletri qua e là. Ma la popolosa città è piena di tesori inestimabili. Sono talmente tanti che enumerandoli si rischierebbe l'effetto elenco telefonico. Basterebbe citare la Solfatara o le decine di siti romani sparsi sul territorio.

La città però ha due perle ancora poco conosciute. Una è l'incredibile e unico al mondo, parco archeologico sommerso di Baia, con le sue statue e mosaici sottomarini, è l'altro è il Rione Terra. Sono entrambi luoghi legati al bradisismo. Le ville romane sono sprofondate sott'acqua quando il suolo si è sgonfiato per lo scendere del livello della lava. Pozzuoli è forse il luogo migliore al mondo dove fare immersioni archeologiche ed è diventato il paradiso dei sub. Il Rione Terra è anch'esso un posto magico, prende il nome dal fatto che era il luogo dove i marinai vivevano, per indicare casa dicevano semplicemente terra. Fu abbandonato negli anni Settanta perché diventato instabile per il bradisismo. Oggi è stato restaurato e nelle sue viscere è stato scoperto il vecchio foro romano. Si tratta di un museo molto particolare e quando i restauri saranno terminati del tutto, il vecchio centro storico dovrebbe diventare un albergo diffuso.

Questa terra è da sempre un luogo di miti, legati all'uomo, alla geologia, al mare e all'industria.

La natura ha creato vulcani e la solfatara, gli antichi romani porti e commercio, gli uomini del Novecento ciminiere e acciaierie. In questi anni si sta decidendo lo sviluppo che sceglieranno gli uomini del 2000 e sarà molto interessante capire che presente e futuro sceglieranno per i loro figli.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica