"New Delhi si può espandere". Ecco tutti i pericoli del batterio killer

La regione Toscana: "I numeri sono nella norma". Ma gli esperti: "È diventato predominante e tende a diffondersi"

"New Delhi si può espandere". Ecco tutti i pericoli del batterio killer

Il batterio killer New Delhi potrebbe rappresentare un problema non solo per la Toscana, ma anche per le regioni limitrofe. Il germe infatti si trasmette molto velocemente e, a breve, potrebbe varcare i confini di questa regione, già colpita da almeno 30 morti che sarebbero riconducibili al batterio killer. Numeri che preoccupano e fanno paura (anche se Carlo Tomassini, direttore del dipartimento di "diritti di cittadinanza e coesione sociale" cerca di smorzare i toni). E questo nonostante i tentativi della Toscana di arginare questo fenomeno.

La mappa del batterio New Delhi

La regione ha infatti stilato un protocollo contenente tutte le nuove e più stringenti norme igenico-sanitarie da rispettare e le tecniche di inviduazione dei soggetti colonizzati, in entrata e in uscita, in modo tale da metterli sotto osservazione.

"I dati di letteratura dicono chiaramente che il tasso di mortalità di questi soggetti è del 40%. Ed è quello che stiamo registrando", spiega a ilGiornale.it Carlo Tomassini. Intanto le vittime continuano ad aumentare.

In una sola settimana il numero delle morti sospette è raddoppiato, portando i possibili decessi da New Delhi da 17 a 36. A svelarlo è l'Agenzia regionale di Sanità (Ars), che ha pubblica sul proprio sito ufficiale l'aggiornamento settimanale dell’andamento del batterio killer in cui si legge che "tra novembre del 2018 e settembre del 2019, il germe è stato isolato nel sangue di 90 pazienti".

La diffusione del virus New Delhi

Un fenomeno che sembra essere inarrestabile, come spiega a ilGiornale.it il professore Giovanni Rezza, dell'Istituto Superiore di Sanità: "Questo germe, che è diventato predominante, tende a diffondersi, quindi se questo germe si diffonde vuol dire che le misure ospedaliere che vengono applicate, non vengono applicate in maniera del tutto soddisfacente". Un'opinione però che non convince la regione che, invece, protegge le strutture dalle accuse: "In tutti gli ospedali del mondo, anche quelli considerati migliori, è inevitabile non riscontrare fenomeni di questo tipo".

Come sconfiggere il batterio New Delhi

All'Università di Siena si sta sperimentando una molecola antimicrobica efficace contro il batterio New Delhi. Nei laboratori della stessa Toscana - dove il batterio ha preso piede più velocemente che in altri casi passati in cui era stato individuato ma non era riuscito a diffondersi - si sta cercando un metodo capace di combattere il New Delhi. Da anni, il gruppo di ricerca coordinato dal professor Alessandro Pini del dipartimento di Biotecnologie Mediche dell'Ateneo studia una molecola antimicrobica che, si legge in un articolo pubblicato sulla rivista International Journal of Antimicrobial Agents, si è rivelata efficace contro il batterio.

Un lavoro che, adesso più che mai, finisce per rivelarsi di importanaza

fondamentale. Tanto che il gruppo del professor Rossolini all’Università di Firenze, in collaborazione con l'Università di Siena, ha messo in programma prove di efficacia su ceppi di New Delhi isolati nella regione Toscana.

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