Lanciano, dalle belve rapina e sevizie per giocare al Gratta e Vinci

La Polizia Scientifica ha perquisito la Golf utilizzata dai rapinatori di Lanciano. All'interno trovati "Gratta e vinci" comprati dai criminali con i soldi della rapina

Lanciano, dalle belve rapina e sevizie per giocare al Gratta e Vinci

Le due vittime erano legate mani e piedi. La donna sanguinava dall'orecchio mozzato con un ronchetto. E loro, le belve di Lanciano, se ne andavano in giro per la città ad acquistare Gratta e Vinci con i soldi della violenta rapina messa a segno.

I Gratta e Vinci

È questa l'ultima, assurda, scoperta fatta dalla polizia scientifica che sta indagando sul caso che ha sconvolto la provincia di Chieti. E non solo. La brutalità dei quattro rapinatori, tutti romeni, ha riempito di lividi il volto di Carlo Martelli e mozzato un orecchio a sua moglie Niva Bazzan. Le loro interviste dal letto di ospedale testimoniano la violenza messa in atto dalla banda di stranieri che di giorno lavoravano come operai e la sera ripulivano ville e appartamenti.

Gli agenti della scientifica hanno perquisito a fondo la Golf utilizzata dai rapinatori di lanciano. All'interno trovati "Gratta e vinci" comprati dai criminali con i soldi della rapina. Dopo aver chiesto per lungo tempo ai due coniugi dove tenessero nascosta la cassaforte (che in casa non c'è mai stata), li hanno seviziati, legati, pestati e infine minacciati di "farli a pezzettini". Solo alla fine di due ore di brutale aggressività (risparmiata solo al figlio disabile della coppia) si sono accontentati di prelevare denaro dal bancomat, soldi con cui hanno tentato la fortuna dei "grattini".

Chi sono i rapinatori di Lanciano

Dopo tre giorni di ricerche, gli investigatori hanno messo le mani su quello che sarebbe considerato il capo della banda di Lanciano. In un primo momento si pensava potesse essere un pugliese e invece il quarto componente sarebbe romeno e ben conisciuto alle forze dell'ordine, visto che doveva scontare una condanna per un reato commesso da minorenne. Alecxandru Bogadan Colteanu, 26 anni: è lui l'uomo sospettato di aver fatto parte del gruppo criminale che ha colpito nella villa di Martelli e Bazzan. Colteanu sarebbe stato scoperto perché avrebbe cercato di piazzare nel mercato della ricettazione uno degli orologi rubati nella rapina.

Gli altri componenti sarebbero tre romeni, tutti trza i 25 e i 30 anni. In manette sono finiti i due fratelli Costantin Aurel Turlica, 22 anni, e Ion Cosmin Turlica, 20, e il loro cugino 25enne, Aurel Ruset.

"Da qualche ora avevamo sotto controllo l'autovettura dei rapinatori per una serie di reati contro il patrimonio avvenuti in zona, anche con atti violenti", ha spiegato il colonnello Florimondo Forleo. "Dal gps abbiamo avuto la conferma che la loro macchina era stata nei pressi della villa per tutta la durata della rapina ai coniugi Marte".

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