Caso David Rossi, ora spunta il contenuto di un biglietto

La commissione d'inchiesta parlamentare insiste sul caso David Rossi, mentre la stampa rilancia il contenuto dei messaggi che sarebbero stati lasciati in punto di morte

Caso David Rossi, ora spunta il contenuto di un biglietto

Il caso David Rossi non smette di far parlare di sé: la commissione d'inchiesta parlamentare prosegue nel suo lavoro, mentre la stampa insiste nel parlare del contenuto dei biglietti che sarebbero stati rinvenuti nel cestino della stanza dell'ex capo di Comunicazione di Mps.

Il presidente della commissione d'inchiesta parlamentare Pierantonio Zanettin, che è stato intervistato da Avvenire, sta insistendo sul fatto che possano esistere punti irrisolti: "Ci sono evidenti smagliature nelle inchieste penali aperte e poi archiviate sulla morte di David Rossi. Da ultimo, la questione appena emersa della data di creazione della mail di Rossi, successiva alla morte. Se in sede peritale trovasse conferma, getterebbe un'ombra inquietante sulla vicenda", ha dichiarato l'esponente di Forza Italia, così come riporta l'Adnkronos.

Ma, quasi al contempo, il quotidiano La Nazione ha voluto anche porre un accento su uno dei messaggi che sarebbe stato lasciato dal Rossi prima di morire: "Ciao Toni, amore, l’ultima che ho fatto è troppo grossa per poterla sopportare.. Hai ragione, sono fuori di testa da settimane...", avrebbe scritto alla moglie il dirigente Mps, in uno dei bigliettini che sarebbero stati rinvenuti e che sarebbero stati poi consegnati alla procura dagli organi deputati ad indagare in prima istanza.

L'attenzione, in questi ultimi giorni, si è concentrata sulle tempistiche con cui la mail in cui Rossi avrebbe annunciato il suicidio sarebbe stata scritta: un documento della Polizia postale attesterebbe come il testo sia stato composto dopo la morte dell'ex dirigente della Monte dei Paschi. Il che, come approfondito dal Giornale, getterebbe nuove "ombre" su un caso già discusso, mediaticamente e non solo, di per sé.

I familiari del Rossi, nel frattempo, continuano a chiedere la verità, mentre richiedono senza troppi giri di parole la riapertura di un'indagine per omicidio. In questo senso, vale la pena ricordare come, sotto il profilo giudiziario, la vicenda della morte di Rossi sia stata archiviata in duplice battuta come un caso di suicidio.

Di sicuro, l'attività della commissione d'inchiesta parlamentare sta contribuendo a sollevare nell'opinione pubblica tutta una serie di punti interrogativi cui gli stessi

membri dell'organo preposto sperano di rispondere. Una delle questioni aperte riguarda la trentina di perizie che sono state predisposte dai parlamentari: le stesse perizie di cui ora si attende l'esito.

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