Le "zone rosse" anti-immigrati. Ed è bufera sul sindaco leghista

Centrosinistra sul piede di guerra per il provvedimento adottato dalla maggioranza in consiglio comunale a Calolziocorte

Le "zone rosse" anti-immigrati. Ed è bufera sul sindaco leghista

Forti polemiche a Calolziocorte (Lecco), per la scelta di suddividere il territorio cittadino in due distinte tipologie di aree, a seconda del fatto che sia ammissibile o meno collocare in esse dei centri d’accoglienza.

Nelle “zone rosse” l’apertura di strutture del genere sarà sempre vietata, mentre nelle cosiddette “zone blu”, rimarrà comunque necessaria una specifica autorizzazione a procedere da parte dell’amministrazione comunale. Lo scopo è quello di distanziare i centri d’accoglienza da quelli che sono ritenuti luoghi di frequentazione pubblica particolarmente sensibili. In totale sono state definite 9 “zone rosse”, tra le quali rientrano ad esempio scuole e stazione ferroviaria, e 5 “zone blu”, dove sono inseriti biblioteca cittadina ed oratori.

La delibera, approvata dalla maggioranza di centrodestra, ha fatto scattare le forti rimostranze delle opposizioni, che si sono immediatamente rivolte alla prefettura per richiedere una verifica sulla liceità del provvedimento.

Come riportato da “Il Giorno”, la delibera si preoccupa del problema sicurezza legato proprio alle strutture destinate ad ospitare stranieri. “Il Comune potrà programmare e supervisionare eventuali insediamenti di centri di accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo, viste le molteplici problematiche sociali che queste strutture possono comportare sul territorio”.

Anche qualora dovessero sorgere in “zone blu”, le strutture dovranno avere come minimo una distanza di 150 metri rispetto ai luoghi pubblici più sensibili che rientrano nelle “zone rosse”.
Un provvedimento, questo, che continuerà a provocare accesi dibattiti in attesa delle contromosse del centrosinistra.

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