Nella lotta al Coronavirus la questione infetti asintomatici resta una delle principali problematiche da risolvere. Molti soggetti perfettamente in salute, non sapendo di essere positivi al Sars-Cov-2, continuano a spostarsi, pur con le limitazioni messe in atto dal governo, e rischiano così di infettare altre persone. Un dato di fatto, questo, sul quale sino ad ora si è purtroppo potuto fare ben poco.
In queste ore, tuttavia, sono arrivati i risultati di uno studio realizzato dall’Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, secondo il quale l'individuazione dei pazienti asintomatici sarebbe possibile grazie ad un semplice esame radiodiagnostico. La ricerca, condotta in collaborazione col centro Medical Radiologico di Codogno, il reparto di Radiologia della Casa di Cura San Camillo di Cremona e gli atenei di Milano, Pavia e Palermo, è stata pubblicata sulla rivista “Radiology”, ed è a disposizione della comunità scientifica.
La ricerca, spiega il team di esperti, è stata condotta durante il mese di marzo su un gruppo di cittadini residenti nella zona di Codogno, una delle prime zone rosse d'Italia.
Solo all'incirca 170 le persone che hanno partecipato allo studio, sottoponendosi ad una comune radiografia toracica. I risultati sono stati a dir poco sconcertanti: ben 100 soggetti esaminati presentavano una situazione polmonare decisamente affine a quella dei pazienti affetti da Coronavirus. Si trattava, raccontano gli scienziati, di persone perfettamente in salute, o con al massimo dei banalissimi sintomi para-influenzali, eppure manifestavano già i segni di una polmonite interstiziale bilaterale. Un risultato riscontrato, come detto in precedenza, nel 60% degli individui sottoposti ad Rx.
Una radiografia, dunque, sarebbe in grado di individuare gli asintomatici. Soggetti completamente ignari di aver contratto il Coronavirus. “Il lavoro dei ricercatori del Galeazzi e dei colleghi delle università e delle radiologi si è focalizzato sull'analisi retrospettiva delle radiografie al torace eseguite post-quarantena. I pazienti che richiedevano la rx non riferivano particolari malesseri oppure solo sintomi piuttosto vaghi, come febbricola (<37,5°C) e avvisaglie para-influenzali, ma nessuno manifestava chiari sintomi da Covid-19”, afferma il professor Luca Maria Sconfienza, responsabile dell’unità di Radiologia diagnostica e interventistica all’Irccs, come riportato da “Saluteh24”. “Questi risultati supportano i dati che stanno emergendo in merito alla trasmissione della patologia in soggetti asintomatici o poco sintomatici, che quindi possono risultare positivi al virus e pertanto contagiosi anche in assenza di sintomi e anche dopo due settimane di quarantena. Anche se non può sostituire tamponi e test sierologici, le radiografie e la Tac possono avere un ruolo importante, grazie a sistemi di intelligenza artificiale che possono ridurre i margini di errori ma soprattutto aumentare l’accuratezza degli esami".
Un altro importante alleato questo studio, dunque, per combattere la diffusione di un
virus rivelatosi insidioso sin dall'inizio. Riuscire ad individuare gli asintomatici sarebbe un incredibile passo in avanti, soprattutto adesso che il nostro Paese si sta preparando ad affrontare la Fase2.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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