Così il Vaticano cerca di far emergere gli abusi

La lotta agli abusi necessita di interventi anche all'interno delle Mura leonine: il cardinal Angelo Comastri ha annunciato ulteriori novità in merito

Così il Vaticano cerca di far emergere gli abusi

C'è un disegno, che proviene dal Vaticano, teso a far sì che la linea della "tolleranza zero" di Papa Francesco in materia di abusi sia coadiuvata da strumenti idonei.

Del resto, non bastano gli annunci: servono norme interne ai singoli enti e alle specifiche realtà ecclesiastiche, oltre a quelle calate dall'alto dal pontefice argentino, e linee guida. L'ultima novità arriva dal cardinal Angelo Comastri, che ha inoltrato una missiva al quotidiano L'Osservatore Romano. Una lettera, quella del porporato italiano, in cui viene argomentato il "come" si debba procedere. Il tutto riguarda il Vicariato, quindi l'interno della Santa Sede. Intanto c'è una scadenza: l'innovazione dovrà essere apportata entro la fine del 2019. Poi - come riporta la Sir - c'è l'obiettivo vero e proprio, che è quello di "far emergere eventuali informazioni e accuse di abuso". Il punto, in fin dei conti, è anche questo: far cadere, una volta per tutte, ogni possibile "copertura" o "insabbiamento". Sì, anche dentro le Mura leonine.

La Chiesa cattolica, di questi tempi, è sotto attacco persino in relazione al segreto confessionale. Quello è un tema che, per dottrina e tradizione, non può essere messo in discussione. Anche se alcuni organi laici e statali, come vale per l'Australia, pensano che la rivisitazione di quel sacramento possa contribuire alla emersione dei casi. Ecco allora la possibilità che le disposizioni, com'è già accaduto negli anni e nei mesi passati, vengano inasprite ancora di più. Per esempio la Santa Sede potrebbe intervenire in maniera ancor più incisiva sull'obbligo delle segnalazioni. Ma si tratta di ipotesi. Pure perché il papa, con il Motu Proprio ad hoc, cioè Vox estis lux mundi, ha già fatto sì che i consacrati si trovassero in obbligo di far conoscere le vicende relative ad abusi, nel caso avessero informazioni. Bisognerà vedere, entro il 2020, cosa verrà disposto. Quello del cardinal Angelo Comastri, intanto, è un annuncio, che prelude a un'ennesima svolta:"Il sistema - si legge sulla fonte sopracitata - verrà progressivamente integrato con le misure adottate da altri organismi competenti, in particolare quelli individuati nelle Linee guida per la protezione dei minori e delle persone vulnerabili per il Vicariato della Città del Vaticano del 26 marzo". Ma non c'è solo il piano giuridico.

La lotta agli abusi passa anche per gli uomini scelti, tanto per contrastare il fenomeno quanto per indagare. Mons. Charles Scicluna, il "plenipotenziario" per la lotta alla pedofilia, è stato l'artefice di un importante lavoro fatto in Cile, che ha portato, appunto, all'emersione di molti accadimenti.

E in Santa Sede? C'è Monsignor Robert Oliver: sarà il titolare di una sorta di ufficio. Coloro che operano dentro i confini del Vaticano dovranno recarsi dal consacrato appena nominato per trasmettere pure le informazioni di cui hanno contezza.

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