È un giallo la morte di Claudia Bernardi, l'ex modella ritrovata senza vita nella sua casa di Venezia nella mattinata di giovedì 17 marzo. Dai primi accertamenti sembrerebbe trattarsi di un suicidio ma gli inquirenti vogliono vederci chiaro. Sul cadavere della 53enne, infatti, sono stati rilevati lividi sospetti che aprono scenari equivoci sulle circostanze del decesso. Il pm di turno, la dottoressa Lucia D'Alessandro, non esclude nessuna pista anche se, al momento, non vi sarebbero elementi a suffragio dell'ipotesi delittuosa.
Il ritrovamento del cadavere
Per giorni i familiari e gli amici di Claudia avevano provato a cercarla al telefono. Fino a quando, giovedì mattina, Paolo Bernardi, papà della 53enne, ha deciso di allertare i Vigili del Fuoco. Giusto il tempo di forzare la serratura, chiusa e con la chiave ancora inserita nella toppa, che nell'appartamento in calle dei Zoti è sopraggiunta la polizia. L'ex modella era riversa senza vita sul pavimento. Gli agenti hanno richiesto l'invio di un'ambulanza sul posto ma i sanitari del 118, nonostante l'intervento tempestivo, non hanno potuto fare altro che accertare il decesso della donna.
Le ipotesi
Le circostanze del ritrovamento sono apparse subito sospette. Su tutti, non è sfuggito agli inquirenti un dettaglio: la finestra dell'appartamento era spalancata. E non solo. Stando a quanto riferiscono fonti a vario titolo, sul corpo della 53enne sono stati riscontrati lividi e "uno occhio nero", precisa il quotidiano La Nazione. Seppur in assenza di evidenze macroscopiche, gli investigatori non escludono lo scenario delittuoso anche se l'ipotesi di un gesto estremo - forse una morte per overdose - sembra essere quella più veritiera. Per fugare ogni dubbio, il pm Lucia D'Alessandro ha ordinato l'esame tossicologico; verosimilmente nelle prossime ore sarà disposta anche l'autopsia.
La dipendenza dalla droga
Nell'ultimo post condiviso su Facebook, risalente allo scorso 3 marzo, Claudia inneggiava alla vita: "Avanti sempre con cuore e testa", scriveva. Del resto, stando al racconto degli amici, era una donna solare e piena di energie. Alcuni trascorsi professionali e sentimentali l'avevano profondamente segnata. Al punto che Claudia, ex modella delle passerelle anni '90, era finita nel vortice della droga. Una dipendenza di cui non ha mai fatto mistero con nessuno e che potrebbe esserle stata fatale.
"Ho temuto il peggio ed è successo"
"Forse non ho fatto abbastanza". Paolo Bernardi, papà di Claudia ed ex doganiere in pensione, non si dà pace. "Quando Claudia è nata, nel 1969, gli psicologi infantili non esistevano, ci siamo ritrovati a doverla gestire quando era già diventata un’adolescente problematica. - racconta l'anziano genitore al Corriere.it - Era bellissima e aver cominciato con il mondo della moda e dei concorsi di bellezza le ha dato il colpo di grazia, facendola finire in ambienti sbagliati".
Ciononostante, Claudia amava la vita ed era benvoluta da tutti. "In qualche modo la battaglia di Claudia è finita. - conclude il 79enne -Io però continuerò a domandarmi se per lei ho fatto davvero abbastanza".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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