"Io non ci credo che mia figlia si sia allontanata volontariamente". Non si dà pace Francesco, il papà di Federica Farinella, la modella trentenne che scomparve una domenica di settembre del lontano 2001 da Chiusano d'Asti. I suoi resti sono stati ritrovati nell'ottobre 2020 in prossimità di un canneto distante, in linea d'area, circa 500 metri dall'abitazione dove avrebbe trascorso i suoi ultimi istanti di vita. E il condizionale in questo caso è d'obbligo, poiché le circostanze della scomparsa di Federica non sono mai state chiarite. Ma non è tutto.
C'è un giallo nel giallo in questa storia. "Durante le due settimane in cui abbiamo lavorato al recupero dei resti, qualcuno ha raso completamente al suolo la zona nonostante fosse pur non essendo sotto sequestro il luogo, vietato l'accesso al terreno. Perché? La logica suggerisce che la persona intervenuta in quei luoghi c'entri qualcosa con la morte di Federica. ", si interroga con nostra redazione il criminologo e antropologo forense Fabrizio Pace, presidente di Penelope Piemonte, l'associazione di volontari che si occupa della ricerca di persone scomparse.
Chi era Federica Farinella
Federica Farinella nacque a Rivoli, in provincia di Torino, città dove visse fino al diploma. Sin da bambina trascorse i fine settimana a Chiusano d'Asti, una località sulle colline verdeggianti dell'Astigiano, dove i genitori avevano un piccolo podere. All'età di 20 anni, conclusi gli studi, decise di trasferirsi a Roma per intraprende la carriera nel mondo dello spettacolo. Cresciuta guardando "Non è la Rai", sognava di fare di la modella. Del resto era una ragazza bellissima: alta, con occhi azzurri e lunghi capelli castani. Così un giorno salì su un treno diretto verso la Capitale con una valigia carica di speranze. A Cinecittà conobbe persone in vista, agenti e volti del piccolo schermo. Riuscì a entrare nel cast di "Bravissima", un talent show degli anni '90. Ma dopo cinque anni sotto i riflettori, decise di far ritorno a Torino.
"Federica era rimasta molto delusa dal mondo dello spettacolo. - racconta alla redazione de ilGiornale.it Francesco Farinella, il papà di Federica nonché vicepresidente dell'associazione Penelope Piemonte - Dopo cinque anni a Roma, era ritornata a casa. Successivamente aveva trovato un impiego come centralinista in un call center rimettendosi, pian piano, di nuovo in carreggiata. Faceva terapia, perché chiaramente aveva subito una grossa delusione, ma non era una ragazza 'problematica'. Anzi. Dopo la scomparsa la psicologa confermò che non avrebbe mai lasciato la famiglia. E questo è uno dei motivi per cui nutro forti dubbi che possa essersi allontanata volontariamente".
La scomparsa
Era il 2 settembre del 2001, pressappoco all'ora di pranzo. Come ogni fine settimana, la famiglia Farinella si era riunita nella casa di campagna a Chiusano d'Asti. Federica se ne stava seduta su una sdraio in giardino intenta a sfogliare una rivista. Poco distante c'era papà Francesco mentre la mamma disbrigava le faccende domestiche. "Eravamo in giardino - ricorda Francesco - Federica stava sfogliando una rivista che le avevo portato dalla Sicilia. Sollecitato da mia moglie, mi spostai poco distante per andare a controllare la gallina che aveva appena covato. Trascorsero una manciata di minuti e quando feci per tornare indietro col cestino delle uova da mostrare a Federica, lei non c'era più".
Tre minuti e mezzo. Sarebbe questo, secondo i calcoli di Francesco, l'arco temporale in cui Federica è scomparsa. "Con un mio amico carabiniere - spiega - abbiamo cronometrato il tempo che ho impiegato per andare e venire dal giardino. Dalla simulazione è risultato che ci avrò messo non più di 3 minuti e 40/50 secondi. Come è possibile che una persona sparisca nel nulla, per giunta dal giardino di casa, dove tutt'attorno c'è una vegetazione incolta, in così poco tempo?".
Le ricerche
Dopo aver accertato che Federica non fosse né in casa né nei paraggi del podere, i familiari decisero di denunciarne la scomparsa ai carabinieri. "Al tempo non c'era ancora la legge 203 sulle disposizioni per la ricerca delle persone scomparse – precisa Francesco – Dunque, trattandosi di una persona adulta, i carabinieri ci dissero che non potevano fare molto. Telefonai anche ai vigili del fuoco e alla protezione civile per ricevere supporto nelle operazioni di ricerca. Perlustrammo la zona palmo a palmo, ci attrezzammo persino con gli elicotteri ma di Federica non ci fu ombra".
Le ricerche procedettero a ritmi serratissimi per giorni ma della bellissima trentenne non c'era traccia. "La cercammo ovunque – continua il papà di Federica – intervennero persino le unità cinofile ma fu tutto inutile".
Il ritrovamento dei resti
Per ben 19 anni Francesco, che intanto si è stabilito nella casa di campagna, attende il ritorno di Federica. Le sue speranze si infrangono quando, nell'ottobre del 2020, vengono ritrovati dei resti umani nei boschi di Chiusano d'Asti, a circa 500 metri - in linea d'aria - dall'abitazione dei Farinella, al confine con la frazione di Montechiaro. È una cacciatore della zona a segnalare la presenza di frammenti ossei tra i canneti del luogo. Gli esami comparativi del Dna accerteranno che si tratta della bellissima modella astigiana.
"Il 29 dicembre del 2020 - spiega ancora Francesco - ho ricevuto una telefonata dal maresciallo dei carabinieri che mi comunicava questa drammatica notizia. Avevano aspettato a dirmelo fino a quando non hanno avuto la certezza che si trattasse di Federica. Se da un lato mi sono sentito 'sollevato' dal fatto di poter dare a mia figlia una degna sepoltura, di poterla omaggiare con un fiore, dall'altro mi si è spezzato il cuore perché ho avuto la conferma definitiva che non fosse più in vita. Ho perduto ogni speranza di poterla riabbracciare".
Un giallo nel giallo
Dopo il ritrovamento dei resti, la procura di Asti ha deciso di chiudere il fascicolo sulla scomparsa di Federica senza notizia di reato (modello 45). non ravvisando elementi di rilevanza penale tali da dare seguito a eventuali indagini. Da qui la scelta della famiglia di procedere autonomamente con ulteriori approfondimenti e accertamenti tecnici del caso. "Nell'ottobre del 2020 sono stati rinvenuti i resti di Federica - il cranio e una tibia, per la precisione - e a seguito di sopralluogo da parte delle forze di polizia, non essendo emersi altri resti, la procura ha ritenuto inopportuno aprire un procedimento con notizia di reato - spiega il criminologo e antropologo forense Fabrizio Pace - Dunque, di nostra iniziativa, non soddisfatti dei risultati raggiunti, abbiamo organizzato due sopralluoghi nella zona del ritrovamento recuperando gli altri frammenti ossei. Mi è stato trasmesso dalla dottoressa Cristina Cattaneo, nota antropologa, che ogni frammento è parte integrante di quell’individuo".
E qui il mistero s'infittisce. Il canneto dove erano state rinvenute le spoglie di Federica viene raso al suolo proprio mentre sono in corso le ispezioni dei periti ingaggiati dalla famiglia Farinella. "L'area era stata delimitata con un nastro di avvertenza per consentire lo svolgimento delle attività - prosegue l'esperto - Durante le due settimane in cui abbiamo lavorato al recupero dei resti però, qualcuno ha raso completamente al suolo la zona nonostante fosse pur non essendo sotto sequestro il luogo, vietato l'accesso al terreno. Perché? La logica suggerisce che la persona intervenuta in quei luoghi c'entri qualcosa con la morte di Federica. Non è un posto raggiungibile agevolmente, non vi si accede dalle vie principali, e bisogna andarci di proposito. La mia impressione è che qualcuno abbia voluto eliminare eventuali tracce che potessero alimentare sospetti legati alla morte di Federica. Non vedo altra spiegazione. È un giallo nel giallo".
Le ipotesi
Allontanamento volontario? Rapimento? Le ipotesi sulla scomparsa di Federica, oggi più di ieri, aprono scenari ben più complessi e articolati rispetto a quelli formulati prima del ritrovamento dei resti. "Federica non si è allontanata volontariamente - afferma con tono deciso papà Francesco - Anzitutto perché era impossibile che attraversasse il bosco, spingendosi oltre una collinetta ripida e piena di insidie, con ai piedi un paio di infradito da casa, una maglietta e un pantaloncino. Poi ha lasciato in giardino il pacchetto di sigarette con dentro anche l'accendino oltre alle due stecche stipate in camera. E mia figlia era una fumatrice incallita, non si sarebbe mai spostata senza portare con sé le sigarette. Inoltre mi sembra alquanto strano che una persona decida di andarsene senza un soldo in tasca. Nel suo cassetto c'erano 270mila lire, tutto ciò che aveva".
Dello stesso avviso è anche Fabrizio Pace. "Non si è trattato di un suicidio - dice - Non è possibile che nella zona del ritrovamento dei resti non sia stato rinvenuto alcun effetto personale della ragazza. Né un orecchino, né un monile o semplicemente il laccio dei pantaloncini e neppure le ciabattine di plastica che indossava quel giorno. Ed è ancora più assurdo che nessuno si sia preoccupato di approfondire le ricerche dopo aver recuperato i primi frammenti ossei lasciando il caso a un modello 45, senza ipotesi di reato. Lo abbiamo fatto noi, a nostre spese, ma avrebbe dovuto occuparsene chi di dovere".
Cosa è successo a Federica?
Restano tante, troppe domande irrisolte sulla misteriosa scomparsa della modella astigiana. Si è trattato davvero di un allontanamento volontario? Come è morta Federica? Il cadavere è rimasto nel bosco per 19 anni? Ma soprattutto, chi ha raso al suolo il canneto e perché lo ha fatto? "Federica era sicuramente una ragazza con delle fragilità ma questo esula dal contesto dei fatti - precisa il criminologo - Sarebbe stato importante approfondire le indagini sui resti perché si sarebbero potute chiarire le circostanze del decesso che, a parer mio, restano ambigue.
A tal proposito non mi fermerò, continuerò a cercare la verità per Federica, che a seconda della nostra età anagrafica potrebbe esserci madre, sorella, figlia, nipote, amica. Glielo dobbiamo".Francesco, che oggi ha 84 anni, non intende darsi per vinto. "Io non so cosa o chi c'è dietro la scomparsa di mia figlia - conclude - Ma una persona non svanisce nel nulla in tre minuti e mezzo".
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