"Una volta dovevo sottoporre a controllo medico un impiegato che aveva presentato un certificato secondo il quale proprio non poteva muoversi. Arrivo sotto casa sua, parcheggio e lo vedo che sta dipingendo la parete esterna della casa". È uno dei tanti casi di falsa malattia riscontrati dal medico fiscale Annalisa Sette, per anni presidente dell’associazione dei Medici fiscali italiani, e raccontati in un’intervista a Qn. La Sette poi continua: "Un altro vestito di tutto punto, beccato perché per la fretta di mettersi a letto all’arrivo della visita fiscale non si era tolto le scarpe".
Il medico fiscale poi aggiunge: "Noi medici fiscali in Italia siamo poco più di mille. Assicuriamo un servizio prezioso e in fondo lo comprende anche il presunto nemico". Ma nel caso dei vigili urbani di Roma e gli spazzini di Napoli, secondo la dottoressa "c’è una responsabilità degli enti pubblici. Lo Stato, in quanto datore di lavoro, non fa il suo dovere. Regioni e Comuni, nemmeno". Nel privato l’assenteismo è stato ridotto "a livelli europei" con il meccanismo delle visite fiscali: "L’Inps è attento a queste cose, sollecita le verifiche e i risultati arrivano. Cioè, sono arrivati. Anche i medici di famiglia sono più sensibili di un tempo, sanno che poi qualcuno controlla. Mentre nel pubblico...".
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