"Quando era a terra sul marciapiedi davanti al bar Centrale, col sangue che gli colava dalla testa, mi stringeva la mano e mi diceva: 'Non ti devi preoccupare per me. Io sono forte, sono forte, stai tranquillo, non mi succederà niente'. È Pietro, il cugino del 14enne colpito alla testa da un proietttile vagante a Parete, a raccontare i tragici momenti prima dell'arrivo dell'ambulanza. Come riporta Repubblica, Pietro ha parlato durante l'ultima manifestazione di solidarietà promossa da Massimo Nugnes, presidente del centro sportivo frequentato dal giovane. "Il nostro giovane calciatore era venuto qui un anno fa per realizzare i suoi sogni. A giorni doveva firmare un contratto con l’Avellino calcio. Il suo sogno si stava per avverare", racconta.
Sono centinaia i ragazzi che hanno partecipato per dare il loro sostegno a Luigi. Tra loro è intervenuto anche il sindaco di Parete, Gino Pellegrino: "La comunità è estremamente scossa, per noi oggi il Natale non è un giorno di festa".
Il giovane intanto è ancora in coma farmacologico.
I medici hanno asportato attraverso un intervento il proiettile che gli ha attraversato la scatola cranica e hanno dichiarato che un secondo proiettile ha ferito la testa del giovane. "I colpi sparati sono stati più di d’uno", ha detto il procuratore del Tribunale di Napoli Nord, Francesco Greco, come riporta sempre il quotidiano.Le indagini sono in corso e ancora non si conosce il responsabile della sparatoria.
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