Lucano ci riprova: chiesta nuova revoca dell'"esilio"

I legali dell'ex sindaco hanno presentato una nuova istanza. Nelle scorse settimane l'appello a Mattarella per permettergli di rivedere il padre malato

Lucano ci riprova: chiesta nuova revoca dell'"esilio"

Mimmo Lucano ci riprova. L'ex sindaco di Riace, attualmente a processo per presunti illeciti nella gestione dei migranti, ha presentato una nuova istanza per la revoca del suo divieto di dimora nella cittadina della Locride.

Lucano, dopo essere stato agli arresti domiciliari, si trova in 'esilio' da Riace dallo scorso ottobre per via del suo coinvolgimento nell'inchiesta 'Xenia' condotta dalla Procura di Locri. L'ex sindaco è a processo per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e illeciti nell'affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti.

Nei mesi scorsi erano state rigettate tutte le altre istanze per la revoca del divieto di dimora. Adesso, come riporta il Corriere della Calabria, i legali di Lucano – Antonio Mazzone e Andrea D'Aqua – credono però di avere argomenti convincenti in grado di far tornare Lucano a Riace.

Nelle scorse settimane il 'Comitato 11 giugno' aveva promosso una petizione online e un appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per far rientrare Lucano nel suo paese e permettergli di salutare il padre 93enne, che sta “trascorrendo quelli che potrebbero essere i suoi ultimi giorni di vita visto il notevole aggravamento della propria situazione di salute”. Nella petizione, inoltre, si ricordava la vicenda dell'ex primo cittadino, che sarebbe stato sottoposto a “un esilio politico non giustificato da alcuna ragione giuridica”.

La petizione, che in 24 ore era stata sottoscritta da 23mila persone, aveva incontrato il favore di molti esponenti politici e intellettuali di sinistra, tra cui lo scrittore Roberto Saviano, secondo cui “Mimmo Lucano ha il diritto di poter tornare a Riace per riabbracciare per l'ultima volta suo padre anziano, malato e in fin di vita”.

L'ex sindaco, a parere dell'autore di Gomorra, “è un uomo esiliato, tenuto lontano dalla sua terra e dai suoi affetti (...) Colpire Mimmo Lucano è stato l'atto più pericoloso di propaganda politica cui abbiamo assistito. Pericoloso per il nostro Paese, per la tenuta sociale, per la sicurezza delle nuove generazioni.

Una propaganda iniziata con Minniti e continuata da Salvini".

Il padre di Lucano, Roberto, a breve dovrebbe lasciare l'ospedale di Catanzaro dove è stato ricoverato in seguito all'aggravamento delle sue condizioni di salute.

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