Via la sanzione e annullata la confisca. La nave Eleonore della Ong tedesca Mission Lifeline può tornare nelle mani del suo proprietario e soprattutto può tornare nuovamente in mare. Una conseguenza diretta delle mosse degli esponenti "giallorossi" della precedente maggioranza. Il 16 giugno infatti il tribunale civile di Ragusa ha annullato le precedenti sanzioni, applicando i nuovi decreti sicurezza approvati dai giallorossi durante il governo Conte II.
La vicenda
Tutto nasce nell'estate del 2019, quella più calda nel contesto del braccio di ferro tra Ong e l'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini. Quest'ultimo, quando la vicenda Eleonore si sviluppa, per la verità da qualche giorno non è più titolare del Viminale in quanto l'esecutivo gialloverde ha già preso la via del tramonto. Ma sono in vigore in quel momento i decreti sicurezza da lui fortemente voluti e approvati l'8 agosto 2020, dodici giorni prima della caduta del Conte I.
Il 2 settembre la nave Eleonore entra in acque italiane con a bordo 101 migranti e si dirige verso Pozzallo, violando alcune norme sia dei decreti di Salvini che del d. lgs. 286/1998, più comunemente noto come “legge Turco/Napolitano”. Per questo, una volta approdata nel porto della cittadina siciliana, a bordo della Eleonore salgono gli uomini della Guardia di Finanza i quali notificano all'equipaggio il decreto di fermo amministrativo cautelare.
La vicenda è poi andata avanti nei mesi successivi. Nel gennaio 2020 in particolare, la prefettura di Ragusa, in applicazione dei decreti sicurezza, ha emanato un'ingiunzione da più di 300mila Euro al proprietario della Eleonore, l'imprenditore tedesco Claus Peter Reisch, così come anche la confisca della nave.
La decisione del giudice di Ragusa
Sanzioni e atti che oggi non esistono più. Il giudice della sezione civile del tribunale di Ragusa infatti, ha annullato sia la confisca che la maxi multa al proprietario. Questo in applicazione del “principio costituzionale e convenzionale di retroattività della legge più favorevole”, si legge nella sentenza.
Infatti nel frattempo sono cambiate le norme. Nell'ottobre 2020 in materia di immigrazione è sopraggiunto un altro decreto, emanato questa volta dal governo Conte II. Si tratta del decreto 130/2020, con il quale buona parte dell'impalcatura delle norme volute dall'allora ministro Matteo Salvini è stata di fatto smontata.
“Il Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro della difesa e con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, e previa informazione al Presidente del Consiglio dei ministri si legge nel nuovo testo – può limitare o vietare il transito e la sosta di navi nel mare territoriale, salvo che si tratti di naviglio militare o di navi in servizio governativo non commerciale. Non trovano comunque applicazione le disposizioni del presente comma nell'ipotesi di operazioni di soccorso”.
Dunque le navi Ong non sono oggetto di sanzioni, se non molto limitate nei casi più gravi: “Nei casi di inosservanza del divieto o del limite di navigazione stabilito al periodo precedente – si legge ancora nel decreto 130/2020 – si applica l'articolo 1102 del regio decreto 30 marzo 1942, n.
327 e la multa è da Euro 10.000 ad Euro 50.000”.Del resto quello di togliere le maxi multe alle Ong era proprio uno degli obiettivi della precedente maggioranza giallorossa. Gli intenti, a giudicare dalla sentenza di Ragusa, sono stati raggiunti.
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