"Mancano 10mila vaccinatori". I medici di base danno forfait

Mancano all'appello 10mila medici vaccinatori. Il generale Francesco Paolo Figliuolo pronto ad intervenire: "Fuoco con tutte le polveri o si va a casa"

"Mancano 10mila vaccinatori". I medici di base danno forfait

Se durante la "stagione delle primule", quella dell'ex Commissario all'emergenza sanitaria Domenico Arcuri, la campagna vaccinale aveva subito una brusca battuta di arresto per l'assenza di dosi, ora il probelma sono i medici vaccinatori. Stando a quanto si apprende dalle pagine del Messaggero mancherebbero all'appello circa 10mila operatori. "In alcune province i medici di base non vogliono somministrare i vaccini", tuona l'assessore della Protezione civile della Lombardia Pietro Foroni. "Facciamo fuoco con tutte le polveri o si va tutti a casa", è l'ordine perentorio del generale Francesco Paolo Figliuolo.

Il piano: palestre e caserme come hub vaccinali

Pragmatismo e tempestività. Non ammette margini di errore il neo Commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo per la gestione della campagna vaccinale: "Dobbiamo allestire grandi centri vaccinali in fretta. Se prendiamo una palestra non serve chissà che, non dobbiamo preparare un atelier. I soldi dei cittadini non vanno buttati", dice. Ieri, durante la prima riunione del Comitato operativo per l'emergenza Covid, a Roma, si è discusso circa la necessità di allestire spazi al chiuso per la somministrazione "massiccia" delle dosi. L'idea del generale Figliuolo e di Fabrizio Curcio, capo della Protezione civile, è quella di utilizzare Palasport e caserme dei Vigili del fuoco come hub vaccinali: "Per la logistica non servono grandi cose. - spiega Curcio - In altre Nazioni hanno usato le cabine elettorali". Non si esclude, inoltre, l'ipotesi del coinvolgimento dei privati (una proposta, in realtà, formulata da alcuni rappresentanti delle Regioni) ma Figliuolo avverte: "Pronto a rimborsare fino all'ultimo euro ma solo dopo che mi avrete dimostrato che sono state utilizzate tutte le strutture pubbliche a disposizione". Il generale è perentorio anche su un altro tema, quello dei vaccini: "Facciamo fuoco con tutte le polveri, - afferma - la seconda dose di AstraZeneca andrà somministrata fra tre mesi. Se per allora non ce ne saranno a sufficienza, allora tanto varrà andarsene tutti a casa. Per ora meglio anche mezza protezione che zera protezione". Poi rivela: "Il ministro Speranza ci ha detta che ad aprile ci sarà abbondanza di dosi. Non facciamoci trovare impreparati".

"Mancano i medici vaccinatori"

C'è però un nodo difficile da sbrogliare in quella che potremmo impropriamente definire "operazione vaccinale di massa" e riguarda la carenza di medici vaccinatori. Stando a quanto riporta Il Messaggero mancano circa 10mila operatori. Dei 12mila infermieri richiesti con un bando indetto dall'ex Commissario, soltanto in 3mila hanno risposto all'appello: ora servono rinforzi, è chiaro. L'ipotesi che si fa strada è quella di arruolare gli OSS con un medico che coordina e gestisce le operazioni. Nulla di cui sbalordisi dal momento che gli operatori socio sanitari sono già impiegati nella campagna vaccinale di Stati Uniti e Israele. Senza, contare, inoltre che potrebbero essere una valida alternativa a infermieri e specializzandi, già impiegati a tempo pieno nei reparti Covid degli ospedali. Resta però il cruccio dei medici base. Stando a quanto riferiscono alcuni rappresentati delle Regioni in molti "si stanno tirando indietro". La denuncia arriva dall'assessore della Protezione civile della Lombardia Pietro Foroni: "Ci sono volontari della Protezione civile impegnati per ore e ore dopo il lavoro in fabbrica. - dice senza usare mezzi termini - Invece, in alcune province abbiamo i medici di famiglia che non vogliono somministrare il vaccino. Le obiezioni di coscienza sui vaccini non possono essere ammesse".

Chi vaccinare per primi?

Durante la riunione è stata affrontata anche la dibattutissima questione delle priorità per la somministrazione delle dosi. Circa 300 mila operatori della Protezione civile sono pronti a essere schierati in forza nei grandi hub vaccinali, ma i vari dirigenti regionali del dipartimento evidenziano: "vanno tutti vaccinati, non possiamo mandarli allo sbaraglio". Fabrizio Curcio risponde: "Avete ragione, il problema ci è noto, l'ho già segnalato al ministero della Salute. Andremo a vaccinare i volontari che saranno in prima linea nella logistica della campagna vaccinale". Ieri, intanto, il Comando operativo interforze ha aperto due presidi vaccinali, a Cosenza e a Pomigliano D'Arco (Napoli). E altri tredici drive through difesa utilizzati finora per fare i tamponi, verranno parzialmente convertiti in spazi per la vaccinazione.

La struttura che aprirà da domani a Cosenza ha, poi, una lunga storia: utilizzata a Crema nei mesi caldi dell'epidemia, è stata trasferita aBeirut nei giorni della drammatica esplosione. L'ospedale da campo ha viaggiato via mare fino ad approdare in Calabria dove, per il momento, saranno somministrati 250 vaccini al giorno. Mentre a pieno regime si arriverà fino a 500 al giorno. Si spera.

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