"Da Donald Tusk sono venute frasi non rispettose nei confronti del popolo italiano". Matteo Renzi, lasciando il Vertice Ue, usa toni durissimi nel censurare l’intervento del presidente del Consiglio Ue lo scorso 6 ottobre alla Plenaria di Strasburgo. Tusk, esortando al rispetto di regole comuni, mise di fatto sullo stesso piano i Paesi dell’est Europa, Ungheria e Slovacchia, con quelli più impegnati nel soccorso di vite umane, come Italia e Grecia. "Credo che le frasi che Tusk ha utilizzato in Parlamento europeo non fossero le più idonee - ha detto il premier -, non tanto verso il governo italiano, ma verso il popolo italiano, che in questi mesi ha fatto un lavoro straordinario, che quotidianamente ha salvato centinaia, ormai decine di migliaia di persone".
"Credo che le parole che sono scappate al presidente Tusk non sono state rispettose degli sforzi del popolo italiano - ha incalzato il premier -. E quando qualcuno tocca gli italiani, il presidente del Consiglio risponde e difende con umiltà, ma anche con orgoglio, un popolo che sta dando lezioni di generosità e di civiltà a tanti".
Anche durante la riunione a porte chiuse, secondo quanto hanno riferito fonti europee, Renzi aveva richiamato Tusk su questo punto, osservando che non è stato opportuno mettere sullo stesso piano chi costruisce muri e chi salva vite umane in mare.
Renzi avrebbe insomma cercato di chiarire questo dissapore. Tuttavia Tusk, secondo quanto riferiscono fonti a lui vicine, avrebbe replicato, con tono pacato, di non aver mai parlato di muri o salvataggi in mare, ma di aver semplicemente invitato tutti al rispetto delle regole europee. Una precisazione che di fatto conferma le sue parole al Parlamento europeo. Anche quel giorno, citando esplicitamente gli ungheresi e gli slovacchi, a fianco dei greci e degli italiani, accomunò di fatto chi accoglie i profughi con il filo spinato a chi invece, come l’Italia, da molti anni - com’è riconosciuto da tutti in Europa - ha dimostrato tutto il suo valore e la sua umanità nel salvare vite umane in mare. Il presidente dell’eurogruppo S&D, Gianni Pittella, intervenendo in Aula subito dopo, reagì stizzito: "Non confondiamo le responsabilità di quei Paesi che hanno remato contro e di chi ha portato sulle proprie spalle da solo il fardello dell’accoglienza: basta con i fili spinati, i muri, i simboli di egoismo e di odio". Più tardi su Twitter rincarò la dose: "Tusk ha sbagliato. Italia merita una medaglia d’oro per accoglienza".
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