Sono accusati di usura, estorsione e rapina otto soggetti di Grottaglie (in provincia di Taranto) su cui sono state eseguite altrettante misure cautelari (tre in carcere e cinque agli arresti domiciliari). Cinque di loro sono legate da vincolo famigliare, si tratta di un padre e dei suoi quattro figli. Vittima un imprenditore agricolo che stanco delle continue richieste di denaro ha sporto denuncia nel maggio del 2018. Da lì è iniziata una lunga attività di indagine fino ad arrivare all'operazione "Dirty Money" cui hanno partecipato quaranta agenti di polizia della questura di Taranto, le unità cinofile della polizia di frontiera di Brindisi e gli agenti del commissariato di Anzio-Nettuno (in provincia di Roma) dove si trova uno degli arrestati.
L'imprenditore aveva chiesto, nel 2015, 14mila euro in prestito a uno degli otto finiti in manette con la promessa che in pochi mesi ne avrebbe ridati 20mila. L'usuraio poco dopo venne arrestato e continuarono l'attività illecita i quattro figli che arrivarono a chiedere all'agricoltore una somma di denaro con un tasso di interesse pari al 120 per cento. Non solo, ma la vittima venne anche malmenata, tanto da ricorrere alle cure mediche presso il pronto soccorso dell'ospedale di Grottaglie.
Ormai impossibilitato a restituire le somme di denaro, infatti, il debitore è diventato vittima delle continue minacce ed aggressioni sia verbali che fisiche non solo ad opera dell’usuraio, ma anche dei suoi figli e di altri loro complici.
In un’occasione, la vittima ha subito anche il furto della sua automobile, per la cui restituzione era stato chiesto il pagamento immediato dell’intera somma di denaro.
Gli arrestati, tutti molto conosciuti a Grottaglie, hanno precedenti penali per reati contro il patrimonio, la persona ed inerenti lo spaccio di sostanze stupefacenti.
Uno di loro si trova attualmente agli arresti domiciliari in provincia di Roma. Un altro degli arrestati si trova ai domiciliari nel comune di Taranto dopo essere stato già arrestato e portato in carcere lo scorso ottobre per detenzione illegale di kalashnikov.
Ad emettere i provvedimenti restrittivi è stato il gip di Taranto, Benedetto Ruperto, su richiesta del sostituto procuratore Remo Epifani che ha coordinato le indagini. "L'usura è un reato odioso e molto difficile da combattere" ha commentato il questore di Taranto Giuseppe Bellassai.
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