Un incendio è divampato all'interno del parco mezzi della Tekra, l'azienda che gestisce la raccolta rifiuti a San Giovanni Rotondo, un Comune in provincia di Foggia. Le fiamme hanno distrutto 33 mezzi utilizzati per lo smaltimento della spazzatura in paese. Al momento del rogo erano tutti in sosta nell'area parcheggio, in località Pozzo cavo. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del comando provinciale di Foggia e i carabinieri che stanno indagando per accertare quanto accaduto. I camion erano vuoti e, quindi, fanno sapere gli investigatori, non sono stati bruciati rifiuti. Ciò ha evitato danni alla salute pubblica. Già nell'ottobre del 2017 c'era stato un incendio nello stesso deposito che distrusse completamente un camion adibito alla raccolta dei rifiuti. "Sdegno e preoccupazione", sono stati espressi dalla Cgil funzione pubblica di Foggia per quanto accaduto nella notte. "Siamo molto preoccupati", ha spiegato il segretario della Fp Cgil, Mario La Vecchia.
"Oltre ai danni materiali, che sono ingenti, ci sono stati anche danni ambientali rilevanti, con i fumi tossici sprigionati dal rogo", ha aggiunto. "Oltre ai danni materiali, che sono ingenti, ci sono stati anche danni ambientali rilevanti, con i fumi tossici sprigionati dal rogo". L'ipotesi che l'incendio possa avere avuto origine dolosa, ora al vaglio degli inquirenti e quindi non ancora né confermata né smentita, getta ombre inquietanti su quanto accaduto a San Giovanni Rotondo. "Nonostante il gran parlare sui social di chi governa l'Italia - ha sottolineato La Vecchia -nei nostri territori la realtà ci restituisce l'evidenza di una criminalità organizzata che agisce senza esitazioni, mostrando la sua faccia feroce e incendiaria. I presidi di legalità sul territorio sono stati smantellati, basti pensare al Tribunale di Lucera, e questo di certo non aiuta a contrastare la rete e la forza che le mafie esprimono sul territorio. Tutto ciò accade mentre un'Amministrazione comunale di una grande città aveva deciso di indire apposita gara pubblica per l'intero ciclo dei rifiuti urbani, in attesa dei costituenti Aro (ambiti raccolta ottimale ndr), e nel momento in cui è stato sospeso il meccanismo delle proroghe. E' una situazione intollerabile, anche perché va a colpire un'area, quella garganica, che anche le ultime relazioni indicano come la più bersagliata dai grandi business malavitosi.
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