Sollecito: "La Knox e io siamo le altre vittime del caso Meredith"

Intervistato dalla Bbc alla vigilia dell'uscita del documentario di Netflix spiega: "Sento il bisogno di far sapere alla gente che sono un bravo ragazzo"

Sollecito: "La Knox e io siamo le altre vittime del caso Meredith"

“Amanda Knox e io siamo stati le altre due vittime del delitto di Meredith Kercher”. Lo ha detto, intervistato alla Bbc, Raffaele Sollecito. Il caso della giovane inglese uccisa a Perugia, la notte di Halloween del 2007 è tornato prepotentemente d’attualità, in tutto il mondo anglosassone, perché il gigante Netflix ha deciso di produrre un documentario sul caso e sulla vicenda, intitolato proprio “Amanda Knox” e che uscirà nel pomeriggio di oggi, che per anni ha diviso in due l’opinione pubblica tanto in Italia quanto all’estero.

Sollecito, come riporta il Daily Mail che rilancia l’intervista, ha spiegato: “Ho bisogno di ricostruire la mia immagine e la mia vita, ho la necessità di raggiungere il più vasto numero di persone per dire loro: ‘Ehi, sono un bravo ragazzo’. La gente non ha davvero capito quale fosse la verità sul caso. Non hanno mai voluto conoscere nulla di noi. Sì, la vittima è stata Meredith Kercher ma ci sono altre due vittime in questo caso e sono vive”.

Racconta la sua come una vita alla giornata: “Non penso al mio futuro, alla mia vita, a nulla. Riesco a pensare solo a ciò che farò entro un mese. Dal mese dopo, cascasse pure il mondo, non mi interesso. Non riesco a pensare all’anno prossimo”.

Sull’attuale rapporto con la Knox, Sollecito dice: “Abbiamo un buon rapporto anche se non parliamo molto, a causa della distanza che ci separa”.

Mesi fa, in Italia,

fece scalpore la puntata di “Storie Maledette” che Franca Leosini dedicò al “terzo uomo” del caso Meredith, Rudy Guede. Le dichiarazioni dell’ivoriano scatenarono la furia proprio di Sollecito che lo accusò di dire bugie e annunciò azioni legali.

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