Una sparatoria è avvenuta a Pescara poco dopo le 20 di questa sera, lunedì primo agosto, davanti a un bar all'angolo tra Via Ravasco e la Strada Parco, a poca distanza dal centro cittadino. Secondo quanto reso noto, il bilancio provvisorio sarebbe di almeno un morto e un ferito grave. L'aggressore si sarebbe dato alla fuga a bordo di una moto. L'allarme sarebbe stato dato da un negoziante che ha allertato i soccorritori.
Colpite due persone sedute fuori dal bar
Sul posto sono giunte il personale del 118, la polizia e i carabinieri che hanno delimitato l'area. Sul suolo, oltre la zona transennata dalle forze dell'ordine si vede un lenzuolo bianco che copre un corpo senza vita. Per quanto riguarda invece il ferito grave sarebbe stato trasportato in ambulanza all'ospedale della città abruzzese. Da quanto ricostruito fino a questo momento, due persone si trovavano sedute nel dehors del bar quando è sopraggiunta una terza persona, vestita di nero e con indosso un casco integrale a coprire il viso, che ha esploso alcuni colpi di pistola nella loro direzione.
Dopo la sparatoria, l’aggressore è subito ripartito a razzo a bordo della moto con cui era arrivato. Uno dei due uomini si è accasciato a terra, colpito a morte, mentre l’altro è rimasto gravemente ferito. Ogni tentativo dei medici del 118 di provare a rianimare la vittima più grave non è servito e alla fine hanno dovuto constatarne il decesso. L'altro ferito grave è stato portato in codice rosso a bordo di una ambulanza nel vicino ospedale. L’ipotesi maggiormente seguita in questo momento è che la sparatoria sarebbe maturata nell'ambito di un regolamento di conti.
Le vittime della sparatoria sono italiane
Gli inquirenti hanno confermato che le vittime della sparatoria nel bar di Pescara sono italiane. L'uomo morto a seguito della sparatoria si chiamava Walter Albi, 66 anni, e risulta iscritto all'albo degli architetti. Il ferito grave è invece Luca Cavallito, 48 anni, ex calciatore con alcuni precedenti penali. I testimoni presenti hanno confermato che a sparare è stata una sola persona arrivata in moto. Le testimonianze parlano di un braccio che spunta da alcune piante sul lato di via Ravasco e di una mano fermissima che spara almeno sei colpi di pistola. L'uomo, che ripetiamo era bardato col casco integrale, sarebbe poi fuggito per via Vittorio Veneto a tutta velocità a bordo della moto di grossa cilindrata.
Il 48enne è giunto al pronto soccorso dell'ospedale di Pescara in condizioni disperate perchè sarebbe stato raggiunto da uno o più colpi al volto. Non ha mai ripreso conoscenza. Il personale sanitario si sta organizzando per sottoporlo d'urgenza a un intervento chirurgico. Il cadavere della vittima è invece rimasto steso a terra tra i tavolini, coperto da un lenzuolo. A sparare, secondo alcune prime ricostruzioni, sarebbe quindi stata una sola persona con il volto coperto. Sul posto sono arrivati il questore di Pescara Luigi Liguori e il dirigente della Mobile Gianluca Di Frischia, oltre al primo cittadino Carlo Masci. Sul luogo della sparatoria è giunto anche il capo della Procura di Pescara Giuseppe Bellelli insieme al sostituto titolare dell'inchiesta Andrea Di Giovanni.
Un luogo molto frequentato in estate
Tra i primi a lanciare l'allarme è stata una dipendente del Bar del Parco, il locale dove è avvenuta l'aggressione, che si è nascosta sotto a un tavolo e ha contattato il 118 parlando piano e sottovoce. Secondo le testimonianze raccolte dall'ANSA sul posto, alcuni ragazzi che si trovavano per caso nei paraggi, e si sono dati alla fuga dopo la sparatoria, avrebbero urlato: “Scappate scappate stanno sparando tutti”. Il fatto è avvenuto in una zona residenziale a poche centinaia di metri dal centro della città, vicino a un parco. La strada parco di Pescara è il vecchio tracciato della ferrovia che è poi stato trasformato in viale pedonale e pista ciclabile. Nel periodo estivo è sempre molto frequentato da persone che passeggiano con i loro bambini, e famiglie che fanno ritorno nelle loro case dopo una giornata passata al mare con amici e parenti. Durante la sparatoria erano presenti sicuramente anche alcuni bambini.
Il sindaco: "Serve il massimo controllo"
"Un fatto angosciante e drammatico, che fa riflettere. Dalle modalità di esecuzione sembra un regolamento di conti. È raccapricciante quanto accaduto e impone un livello di allerta e di guardia più alto.
Tutto questo fa pensare a un salto di qualità della criminalità", ha detto all'Adnkronos il sindaco di Pescara, Carlo Masci, commentando quanto avvenuto. "Siamo in una zona residenziale, serve il massimo controllo della città ed è quello che chiederò al questore", ha poi aggiunto il primo cittadino.
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