Tentata rapina nel cuneese: gioielliere spara e uccide due dei tre rapinatori

Gioielliere nel cuneese spara e uccide due uomini che avevano tentato una rapina nel suo negozio: un terzo uomo è stato arrestato nella notte

Tentata rapina nel cuneese: gioielliere spara e uccide due dei tre rapinatori

Tentata rapina in gioielleria finisce in tragedia nel cuneese. Il bilancio è di due morti, colpiti a morte dal titolare dell'attività che avrebbe sparato per primo all'indirizzo di tre uomini che hanno tentato una rapina a mano armata nel suo negozio. Il terzo uomo, ferito è stato arrestato dalle forze dell'ordine dopo una lunga fuga durata tutta la notte.

Il tutto è successo attorno alle 18.30 nella centralissima via Garibaldi in frazione Gallo di Grinzane Cavour, nel cuneese, vicino ad Alba. È la strada più frequentata del piccolo borgo, quella che collega due centri di grande interesse come Alba e Barolo. I due rapinatori sono stati colpiti in strada e quando sono arrivate sul posto le forze dell'ordine uno dei due uomini si trovava riverso lungo la via mentre l'altro all'angolo con un'altra strada, a circa 20 metri dall'altro cadavere. Ancora non è chiaro quanti siano stati i proiettili sparati dal gioielliere. Le indagini sono ancora in corso per ricostruire la dinamica dei fatti ma dalle prime testimonianze pare sia stato il gioielliere a sparare per primo. I carabinieri del Comando di Alba hanno dato la caccia al terzo uomo fuggito dopo la sparatoria. In tutta la provincia sono stati istituiti i posti di blocco per cercare di intercettarlo.

L'orefice che avrebbe colpito e ucciso i due uomini non sarebbe nuovo alle rapine. Nel 2015 era stato rapinato da una coppia di nomadi di etnia sinti. Erano marito e moglie che si erano fatti aprire la porta fingendosi clienti interessati ad acquistare. Una volta entrati all'interno della gioielleria, però, avevano estratto le armi e sotto la loro minaccia, dopo averlo malmenato, avevano portato via tutto il possibile. Quel giorno insieme al gioielliere era presente anche sua figlia: i due erano stati legati con delle fascette e in questo modo immobilizati mentre il loro negozio veniva svaligiato. Il risultato fu una prognosi di 5 giorni per la figlia e di un mese per l'uomo. In quell'occasione i due rapinatori furono fermati poche ore dopo a bordo di un'auto rubata. Erano ancora in possesso della refurtiva.

Su quanto accaduto è intervenuto Matteo Salvini con un post su Facebook: "Un abbraccio al gioielliere e alla sua famiglia aggredita. Il loro negozio di Grinzane Cavour (Cuneo) era già stato rapinato nel 2015: il titolare era stato picchiato e legato, poi chiuso in bagno con la figlia. La difesa è sempre legittima".

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