Ha scatenato una rissa in via del Raggio Vecchio, poi si è scagliato contro gli agenti della questura di Terni giunti sul posto, inveendo e sputando contro di essi, ed infine ha dato vita ad una vera e propria aggressione durante le fasi di identificazione immediatamente successive al fermo.
Protagonista in negativo della vicenda verificatasi durante la tarda serata dello scorso martedì 19 novembre un tunisino di 33 anni, personaggio tra l'altro ben noto alle forze dell'ordine. Lo stesso nordafricano, infatti, aveva dato vita ad uno spettacolare quanto inutile tentativo di fuga dagli stessi agenti della questura locale, impegnati in un'operazione di pattugliamento del territorio durante lo scorso marzo. Fortemente deciso ad evitare le verifiche degli uomini in divisa, il 33enne si era tuffato nelle acque del fiume Nera dall'alto del ponte Garibaldi, nonostante l'ora tarda e le basse temperature.
In quell'occasione furono i vigili del fuoco a recuperarlo all'altezza del Foro Boario e ad assicurarlo nelle mani delle forze dell'ordine. Durante gli accertamenti effettuati nei suoi confronti emerse lo stato di clandestinità sul territorio nazionale, che comportò l'emanazione di un provvedimento di espulsione. Fu inizialmente trasferito in un centro di permanenza e rimpatrio per provvedere all'esecuzione del decreto, ma tutto si bloccò a causa di irregolarità relative al suo "status" in patria. L'ambasciata della Tunisia comunicò il mancato riconoscimento della cittadinanza e l'interruzione del provvedimento, cosa che lo riportò nuovamente in libertà. Da quel momento in poi si sono accumulate nuove condanne e denunce per reati di vario genere compiuti in tutto lo Stivale, così come ulteriori quanto inutili decreti di espulsione mai ottemperati.
Fino ad arrivare alla serata di martedì, quando, allertati dalla segnalazione di una violenta rissa in corso, gli uomini della questura sono giunti in via del Raggio Vecchio, venendo immediatamente avvicinati da un marocchino. Senza mezzi termini, quest'ultimo ha chiesto ai poliziotti di intervenire, indicando come unico responsabile dei disordini in atto un uomo già in fuga. Dopo averlo rincorso e raggiunto, gli agenti sono stati accolti dalla sua forte ostilità. Il nordafricano si è rifiutato di consegnare i documenti e di fornire le proprie generalità, ed ha iniziato ad inveire ed a sputare contro gli uomini in divisa.
Dopo essere riusciti con grande fatica a caricare il facinoroso in auto ed a trasportarlo negli uffici della questura di Terni, questi ultimi hanno tentato di completare le consuete operazioni di identificazione, ma sono stati aggrediti con violenza. Uno dei poliziotti è stato afferrato per il collo dal 33enne, che lo ha poi scaraventato con forza contro un armadio.
Finito al pronto soccorso per le ferite riportate, l'agente ha ricevuto una prognosi di 15 giorni a causa di un trauma alla spalla ed al dito di una mano.Accusato di resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale, il tunisino si trova dietro le sbarre di una cella di sicurezza in attesa di giudizio direttissimo.
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