La grande dose di euro veri immessa nell’economia dalla Banca Centrale Europea in questi anni deve aver intimidito i falsari che, come noto, sebbene con finalità meno nobili, immettono pure loro liquidità, ancorchè falsa. Secondo l’ultimo rapporto del Tesoro sulla falsificazione dell’euro, nel 2014 si è verificato un vero e proprio abbattimento delle banconote false in circolazione. Il Mef ha calcolato che si è passati da 1.670.728 banconote false del 2013 ai 659.532 banconote del 2014, in termine di valore dagli 84 milioni ai 33 milioni di euro, naturalmente falsi. O per meglio dire, falsi finchè qualcuno non li scopre, fino ad allora essi funzionano come i loro gemelli legittimi. Resta ora da calcolare, in un paese come l’Italia dove il malaffare ha un effetto di tutto rispetto sul Pil, quanto questa drastica stretta sulla liquidità falsa in circolazione influirà sull’economia reale.
In compenso, a fronte di un calo di banconote, sono aumentate le monete false di metallo. I piccoli pezzi di uno, due euro si sono moltiplicati in maniera esponenziale probabilmente favorite dal fatto che ogni paese dell’eurozona ha le sue monete personalizzate. Sul fronte dei piccoli pezzi si è passati dai 36.682 pezzi del 2013 ai 369.123 pezzi nel 2014, in termini di valore si è passati da 46 mila euro a 653 mila euro: una crescita che comunque non compensa nemmeno minimamente il crollo delle banconote false.
Le banconote più falsificate sono i 50 euro (470.995) seguiti dai 20 euro (106.112 pezzi). Quanto alle monete, in testa ci sono i 2 euro, seguiti da 1 euro e 50 centesimi. Sembra che i falsari stiano avendo un pò di difficoltà nel trovare i clichè giusti per riprodurre le nuove banconote della serie Europa. Secondo quanto riferisce il rapporto, sono infatti scarsissime le segnalazioni di falso sulle nuove banconote da 5 euro immesse in circolazione il 2 maggio 2013 e su quelle di 10 euro immesse il 25 settembre 2014. A livello geografico l’area maggiormente interessata dal fenomeno si conferma il Nord e la regione Lazio.
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