Alla fine, a dare una mano a Gianni Scarpa, l'ormai noto gestore del "bagno fascista", è arrivato il vescovo di Chioggia, sua eccellenza Adriano Tessarollo, che in un'intervista al Gazzettino ha detto: "È chiaro - premette -: una tiratina d'orecchie se la merita, ma sarà pressoché inutile. Qui a Chioggia, Gianni Scarpa lo conosciamo. Prima lavorava ogni weekend a Punta Canna, adesso va a finire che avrà gente per tutta la settimana". Già, perché secondo il vescovo la cosa sarebbe andata un po' oltre: "Viviamo in un mondo di grande confusione, di cose che non funzionano; e discutono leggi come quella sull'apologia di fascismo... Come se non ci fosse altro da fare per i magistrati". Come dare torto a Tessarollo? Il vescovo tira poi una stoccata ai giudici: "Sono 27 anni, dico ventisette anni, che aspettiamo che si risolva una vicenda che ci vede impegnati nella vendita di una casa a Feltre. Risultato? Stiamo arricchendo il curatore fallimentare da anni e la soluzione giudiziaria non arriva. E intanto in quella spiaggia... Prefetto, questura, Digos, magistrati, poliziotti!".
Per Tessarollo ci troviamo davanti a
un'indagine "assurda": "Del resto ci andava anche il segretario Pd... La verità è che perdiamo solo tempo a correr dietro a questo stranezze. E lui, tra le sue mura di casa, quelle frasi continuerà a dirle".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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