"Servono misure anti-contagio uniformi su tutti i mezzi di trasporto, fino ad ora c'è stata troppa confusione". È questa, in estrema sintesi, la richiesta del Comitato Tecnico Scientifico che, a emergenza quasi finita, ora chiede al governo di stilare regole nazionali per il contigentamento dei posti su treni, bus e aerei. La proposta, rivelano fonti vicine a Il Messaggero, sarà discussa ai piani alti di Palazzo Chigi nella mattinata di giovedì 6 agosto.
Caos per le misure anti-contagio
La gestione delle criticità relative agli spostamenti su treni e arei finora è proseguita a colpi di ordinanze che, alla lunga, hanno ingenerato solo un enorme caos. Posti dimezzati sui convogli dell'alta velocità mentre quelli regionali continuano ad essere pieni, zeppi di pendolari. In scia del netto calo dei contagi, regioni come Lombardia, Liguria e Piemonte, ad esempio, hanno annullato il distanziamento sugli autobus. Altre, invece, si affidano al caso. "Finora c'è stata troppa confusione'', ammettono dal Cts. Per questo motivo, e alla luce delle polemiche esplose in questi giorni, giovedì mattina la task force governativa si riunirà per decidere il dafarsi. L'idea è quella di ''realizzare una revisione complessiva delle disposizioni relative alla sicurezza", dicono. In buona sostanza, meno deroghe regionali a fronte di misure uniformi a livello nazionale. Tant'è.
La proposta
Sebbene bisognerà attendere il fine settimana per conoscere i dettagli di una nuova, eventuale ordinanza nazionale, già trapelano le prime indiscrezioni. Per quanto concerne i treni, ad esempio, è molto probabile che si cercherà di mantenere bloccati i cosiddetti ''posti faccia a faccia'' consentendo, invece, l'occupazione di quelli disposti in fila. Inoltre, potrebbe essere ripristinato l'obbligo di misurazione della temperatura su tutti i convogli e confermare l'utilizzo di mascherine da parte dei passeggeri e personale di bordo. Una proposta che appare indubbiamente tardiva rispetto ai mesi precedenti, quando i numeri dell'epidemia erano decisamente allarmanti e le misure anti-contagio quasi nulle.
La polemica
Indubbiamente, l'applicazione di regole stringenti comporterà dei disagi notevoli per gli spostamenti con la riduzione del limite di riempimento dei mezzi al 50%. Una brutta gatta da pelare per Trenitalia e Ntv che, nell'ultimo week-end di luglio, avevano annunciato il ripristino ordinario delle condizioni di trasporto con il ''tutto pieno'' garantito per il resto dell'estate. Ma il contrordine emesso dal Ministro della Salute Roberto Speranza nella giornata di sabato 1° agosto ha rimescolato le carte. Così, circa 8mila passeggeri sono rimasti a terra pur avendo già acquistato un titolo di viaggio. ''Al momento c'è qualche contrasto tra le misure adottate - confidano fonti vicine al Cts -e invece è bene che le norme siano coerenti". Gli esperti quindi inizieranno a ragionare su un aggiornamento che ripulisca il campo dopo le fortissime polemiche dei giorni scorsi. Ma l'impresa si profila decisamente ardua col rischio di servire a poco o nulla.
Aerei
L'ultimo nodo da sciogliere riguarda gli aerei. "Oggi a bordo dei velivoli non c'è distanziamento e nessun posto vuoto - accusano dai vertici delle aziende ferroviarie - È vero che loro hanno dei filtri che sanificano l'aria, ma anche noi abbiamo un sistema di areazione adeguato e approvato dal Mit, con il vantaggio di poter utilizzare aria esterna e non solo il ricircolo". Proprio per questo, giovedì mattina, finiranno sul tavolo le deroghe concesse alle compagnie aeree.
"Anche se c'è un protocollo internazionale che il Comitato ha validato a maggio, noi possiamo intervenire sui voli nazionali e su quelli in arrivo nella Penisola". Tuttavia, prima di ogni mossa, "bisognerà valutare la situazione del momento e sperare che la curva non sia risalita".
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