Come scegliere il migliore caffè: ecco cosa cercare sull'etichetta

Dal Paese d'origine ai dettagli sul colore della tostatura: ecco tutti i consigli per scegliere il migliore caffè venduto nei supermercati

Come scegliere il migliore caffè: ecco cosa cercare sull'etichetta
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Leggere bene l’etichetta, scovare le informazioni fondamentali mancanti e sapere distinguere i diversi sistemi di imballaggio del caffè macinato. Ma non solo. Comprendere come conservarlo e riconoscere gli standard che rendono perfetta la bevanda più amata dagli italiani. Ecco tutti i segreti per capire come scegliere in modo ragionato il migliore caffè possibile venduto nei supermercati.

Le etichette del caffè

Riprendendo il parere gli esperti dell'azienda Bialetti, la rivista Gambero Rosso ha passato in rassegna tutte le particolarità da notare per ottenere il miglior caffè in circolazioni. Tra le difficoltà più gravi che riscontrano i consumatori non si può non segnalare la mancanza di informazioni ritenute fondamentali nelle etichette. Il primo vero deficit di queste etichette riguarda la mancata indicazione della specie botanica dei semi macinati, ossia il gruppo di piante da cui derivano. Che, tradotto, significa che, nella maggior parte dei casi, le etichette si limitano alla dicitura “100% arabica” o “Robusta”. Una scelta che rende la vita complicata al consumatore. Il motivo è presto detto: in realtà non esiste un parametro che aiuti ad intercettare le reali differenze tra una nota Arabica e una Robusta, ad eccezione di una generica indicazione riguardo l'intensità.

Il modo per fare fronte a questa mancanza è tanto chiaro quanto complicato. Innanzitutto, ci spiega la rivista, le torrefazioni dovrebbero iniziare ad essere maggiormente trasparenti e dettagliate sulle informazioni presenti sui prodotti. Questo porterebbe a delle informazioni più esplicite sul paese d’origine, alle percentuali precise delle specie botaniche della varietà usate nelle miscele. Ma non solo. Il consiglio è quello di chiedere alle torrefazioni dei caffè anche quando è stato tostato, come è stato effettuato il degassamento e dettagli sul colore di tostatura.

Le diverse confezioni

Da non sottovalutare in una buona scelta del caffè è un’ottima distinzione tra le confezioni. La tradizionale confezione sottovuoto, infatti, per favorire la conservazione richiedono che il caffè sia completamente degassato prima dell'imballaggio. Questo processo, però, rende il caffè già “vecchio”. Il prodotto perde gran parte dell'anidride carbonica e degli aromi volatili prodotti durante la tostatura, risultando così un caffè già vecchio quando viene acquistato.

Come sottolinea Gambero Rosso, la soluzione a questo problema sarebbero le confezioni dotate di una valvola unidirezionale o lattine in sovrapressione, utili a preservare la qualità dei chicchi, consentendo al caffè di rilasciare gas anche dopo la tostatura senza compromettere l'intensità del ballaggio.

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