Il viaggiatore Jerry: istruzioni per gustarsi il mondo

Nel libro “Jerryvagando” Bortolan, cronista di lungo corso, racconta le sue avventure in giro per il pianeta tra 120 Paesi differenti, incontri straordinari e tanta attenzione alle scoperte gastronomiche più incredibili. Il racconto di un uomo che non si prende troppo sul serio e che non vuole insegnare nulla, solo intrattenere con ironia e stile

Il viaggiatore Jerry: istruzioni per gustarsi il mondo
00:00 00:00

Se la vita è l’arte dell’incontro, Jerry Bortolan ha sicuramente esagerato con le presentazioni. In “Jerryvagando”, il suo primo libro, il giornalista e viaggiatore romano (ma con solide radici venete) mette insieme più di quarant’anni di vagabondaggi per il pianeta, raccontando una vita che sembra uscita da un manuale di esplorazione a uso e consumo di globetrotter incalliti. Senza pause di riflessione o troppi giri di parole, Bortolan salta da un’avventura all’altra con l’entusiasmo di chi non ha mai sentito parlare di stanchezza.

Presentato a Roma lo scorso 9 aprile sulla terrazza del ristorante Seen by Olivier, dentro l’Hotel Anantara di Piazza della Repubblica, il libro ha visto sfilare sul palco insieme all’autore volti televisivi e firme del giornalismo gastronomico. Il tutto accompagnato dai piatti di Heros De Agostinis, chef dell’Ineo: perché se si parla di viaggi, ma soprattutto di Jerry Bortolan, la buona tavola non può mai mancare.

La trama del libro è presto detta: 27 Paesi, selezionati dal “best of” personale dell’autore, che di nazioni ne ha visitate circa 120 (a suo dire). Dalla Polinesia alla Grande Barriera Corallina, da Miami a Rio, passando per miniere australiane e feste riservate a pochi eletti, il libro è un tour de force fra avventure di ogni tipo, con un unico filo conduttore: non prendersi troppo sul serio. Del resto, lo ammette lo stesso Bortolan, qui non c’è introspezione né tempo per fermarsi a pensare. Solo una voglia quasi compulsiva di vivere, di raccontare e di attraversare il mondo come fosse un enorme parco giochi.

L’approccio, va detto, è piuttosto chiaro: non aspettatevi il resoconto di un viaggiatore zen alla ricerca di se stesso. “Jerryvagando” è un album di figurine pieno di incontri più o meno improbabili - tassisti pachistani a New York, miliardari svizzeri, attori francesi, persino il primo uomo sulla Luna - raccolti con il piglio del cronista di razza, ma senza l’ansia di approfondire troppo. È un libro che si legge come si ascolta il racconto di un amico al bar: ritmi serrati, qualche iperbole qua e là, e la sensazione costante che il viaggio valga sempre più della destinazione.

Naturalmente, in questo vortice di esperienze non poteva mancare il capitolo gastronomico, che da sempre accompagna le avventure di Bortolan. Giornalista del settore, autore di documentari Rai e firma per testate come La Madia, Italia a Tavola e Check-In, l’autore ha fatto del buon cibo e del buon vino una seconda - seconda? - ragione di vita. Il risultato è una narrazione gastronomica che passa con disinvoltura dalle cucine dei grandi chef francesi e italiani ai racconti di tavole sparecchiate in giro per il mondo, senza mai dimenticare di sottolineare il proprio palato esperto e il curriculum da riferimento per intere generazioni di cuochi e sommelier.

A fotografare bene il personaggio ci pensa Massimiliano Alajmo, tre stelle Michelin alle Calandre di Rubano (Padova), che nel libro lo descrive come “un amico goloso con dei valori profondi. Con lui si mastica chiaro”. Una definizione azzeccata, che restituisce bene l’immagine di Bortolan: diretto, curioso, sempre pronto ad aggiungere un aneddoto, magari anche due, con il sorriso di chi si diverte ancora a stupirsi.

Più che un semplice diario di viaggio, “Jerryvagando” è insomma una dichiarazione di guerra alla noia. Non tutto suona originale, qualche passaggio sa di déjà vu e l’elenco delle imprese rischia, a tratti, di assomigliare a una collezione di cartoline un po’ sbiadite. Ma sarebbe ingeneroso negare la forza trascinante dell’entusiasmo che permea queste pagine. Bortolan, in fondo, non fa prediche e non si erge a maestro di vita: si limita a invitare il lettore a seguirlo, zaino in spalla e sorriso stampato in faccia, nella sua personalissima caccia alla meraviglia.

Che

sia sotto il sole australiano o davanti a un piatto stellato, il motto resta lo stesso: meglio muoversi, perché la vita non aspetta.

Il libro può essere acquistato su https:ilmiolibro.kataweb.it/viaggi/702127/jerryvagando/

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica