“Drink for the King”, pub aperti più a lungo: come gli inglesi festeggiano Re Carlo

In occasione dell’incoronazione di Carlo III d’Inghilterra anche i pub potranno rimanere aperti più lungo. Ecco cosa cambia e come la gente festeggerà l’evento più atteso dell’anno

“Drink for the King”, pub aperti più a lungo: come gli inglesi festeggiano Re Carlo

In occasione dell’imminente incoronazione di Carlo III d’Inghilterra, il Regno, con le sue 38000 campane, suonerà letteralmente a festa. Un suono anticipato dal più secolare tintinnio di calici e caraffe che darà il via alle celebrazioni del memorabile weekend appena cominciato. "Thank God is Friday", in alto i calici: perché da venerdì 5 a domenica 8 maggio i pub effettueranno orari straordinari grazie ad una speciale ordinanza simile a quella emessa in occasione del giubileo di Platino nel giugno scorso.

E rimarranno aperti per tutto il weekend fino all’una di notte. Due ore in più rispetto all’orario di normale chiusura. Secondo le stime della Assoociazione di birra e pub inglesi (BBPA), nel lungo storico weekend dell’incoronazione, dove sono previste feste a tema, celebrazioni e concerti, ci si aspetta un consumo di circa 62 milioni di pinte. Birra a fiumi dunque ma anche bollicine.

Moet Chandon, ha creato un' edizione limitata in formato magnum denominata “coronation cuveé” già disponibile dal 1 di maggio, al costo di 96 sterline. La nota maison di champagne francese vanta uno storico rapporto con la Casa Reale della quale, insieme ad altri nomi noti, è fornitore ufficiale dal 1893, da quando la Regina Vittoria ha conferito il mandato Reale, riconfermato da Elisabetta II. E ha prodotto bottiglie da collezione che hanno segnato i momenti storici di tutte le incoronazioni:da quella per Edoardo VII nel 1902, a George V nel 1911 e George VI nel 1937, fino a Elisabetta II nel 1953. Non che in Inghilterra non si produca buon vino. E il futuro protebbe consegnare nuove bollicine autoctone e di qualità ai Regnanti. É questione di tempo.

Linda Howard, proprietaria di una cantina nel Suffollk, nella zona Sud Est dell’Inghilerra dichiara: "Ho sentito dire che sta facendo troppo caldo in Champagne, in Francia. Di solito là ci sono anche inverni freddi, come quelli che abbiamo qui.

Penso che come industria vinicola inglese, grazie al cambiamento climatico, abbiamo un futuro davanti a noi. Chissà che, un giorno, non riusciremo a sostituire le grandi produzioni francesi”. E a lanciarle per le prossime incoronazioni.

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